Polino campione di accoglienza: il Comune ospita una famiglia fuggita da Gaza

L'arrivo di Safwat Alkahlout, giornalista di 51 anni, con la moglie Eman, la suocera Fatima e i suoi sette figli nel piccolo borgo domenica pomeriggio tramite la fondazione Aiutiamoli a vivere

Da ieri pomeriggio i 197 abitanti di Polino sono diventati dieci in più  Una famiglia palestinese composta da dieci persone ha trovato rifugio, fuggendo dalle violenze e dalla crisi umanitaria che attanaglia la Striscia di Gaza, nel piccolo borgo della Valnerina. L’arrivo di Safwat Alkahlout, giornalista di 51 anni, con la moglie Eman, la suocera Fatima e i suoi sette figli, segna un momento di speranza non solo per loro ma anche in generale per l’Umbria e la Valnerina, con Poloino che si conferma campione di inclusione ed accoglienza, dopo la recente apertura dell’ambulatorio di comunità.

La loro odissea è terminata domenica pomeriggio, quando, grazie all’impegno della Fondazione “Aiutiamoli a vivere”, sono atterrati all’aeroporto di Fiumicino, provenienti dal Cairo.

Safwat Alkahlout racconta le difficoltà lasciate alle spalle: “Laggiù abbiamo lasciato la situazione peggiore, una guerra incredibile, migliaia di vittime ogni giorno. C’è una forte crisi umanitaria, c’è mancanza di cibo e di medicinali”. La decisione di partire è stata dettata dalla disperata necessità di garantire un futuro ai propri figli, lontano dal conflitto che ogni giorno miete vittime innocenti.

Il giornalista non nasconde il suo sollievo per essere riuscito a portare in salvo la sua famiglia, ma allo stesso tempo esprime il desiderio profondo di poter un giorno tornare nella sua terra: “Noi vogliamo tornare nella nostra terra e riunirci con gli amici e i parenti che abbiamo lasciato laggiù. Lì mi attende il mio lavoro e una casa tutta da ricostruire”.

Il conflitto tra Israele e Palestina, secondo Alkahlout, richiede sacrifici e un cambio di mentalità per arrivare alla pace: “Speriamo che gli israeliani si convincano che il popolo palestinese merita la libertà, i suoi diritti e la sua indipendenza”. Sottolinea l’importanza di riconoscere il diritto dei palestinesi a vivere in uno stato indipendente, al fianco quello israeliano, in un contesto globale dove la maggior parte delle nazioni gode di libertà.

L’accoglienza a Polino è stata calorosa, con l’abitazione messa a disposizione dal Comune e il sindaco Remigio Venanzi in prima linea nel dare il benvenuto alla famiglia. Il momento dell’entrata nella nuova casa è stato toccante, con la suocera di Alkahlout, colpita da un’inevitabile nostalgia, a simboleggiare il dolore e la speranza di chi è costretto a lasciare la propria terra per cercare sicurezza altrove.

 

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