Govedì 15 agosto, solennità dell’Assunzione di Maria Santissima, titolare della Cattedrale e patrona del Comune di Orvieto, il vescovo Monsignor Gualtiero Sigismondi ha presieduto la solenne santa Messa, in Duomo, alle ore 11.30.
“La festività odierna – ha detto il Vescovo all’inizio della omelia – mostra Maria ‘come primizia e immagine della Chiesa chiamata alla gloria’. Ella, partecipe della vittoria di Cristo sul peccato e sulla morte, ci sprona a ‘vivere in questo mondo costantemente rivolti ai beni eterni’”.
Il Signore, ‘innalzando Maria alla gloria del cielo’, ha vestito d’immortalità il suo corpo verginale.
Nel prosieguo, riferendesi sempre alla liturgia della solennità, si è soffermato sul “viaggio che Maria ha compiuto ‘in fretta’, subito dopo l’Annunciazione del Signore: un pellegrinaggio di cui il Fiat segna la linea di partenza e il Magnificat il traguardo (cf. Lc 1,39-56)”. A riguardo, ha citato degli illuminanti passi del venerabile don Tonino Bello, tratti dal libro “Maria donna dei nostri giorni”, dove si legge che Ella è “sempre in cammino. E per giunta, in salita”.
“L’impazienza di Dio – così scrive don Tonino – ci fa allungare il passo per raggiungere i compagni di strada. L’ansia della metropoli, invece, ci rende specialisti del sorpasso. Ci fa guadagnare tempo, ma ci fa perdere il fratello che cammina in mezzo a noi (…)”; prega quindi Maria di “rimettici in carreggiata. Dalle nebbie di questa valle di lacrime, in cui si consumano le nostre afflizioni, facci volgere gli occhi verso i monti da dove verrà l’aiuto. E allora sulle nostre strade fiorirà l’esultanza del Magnificat”.
Monsignor Sigismondi , concludendo l’omelia, ha poi detto: “L’ultimo tratto di strada percorso dalla Vergine Maria è quello che la porta in cielo, ‘in anima e corpo’. Il giorno dell’Assunzione, (…) il Redentore, ‘Re immortale dei secoli’, ha ottenuto dal Padre di concedere alla Vergine Maria di sedere alla sua destra, come ‘primizia dei redenti’, sullo stesso trono di gloria”.
Il messaggio della sindaca
Così il messaggio della sindaca Roberta Tardani: ““Condividere questa giornata – dice il – non solo aiuta a comprendere il valore di questa festa dal punto di vista religioso per la nostra città, ma mette anche in luce i valori universali che trasmette quali la cooperazione, la cultura, l’identità, l’orgoglio e la creatività artigianale. Il trasporto della macchina a spalla da parte dei portatori rappresenta infatti la capacità della comunità di lavorare insieme per raggiungere obiettivi comuni e dovrebbe trasmettere quel senso di appartenenza e di responsabilità condivisa che dovrebbe animare sempre la città e che vogliamo continuare a promuovere in ogni ambito con il nostro impegno”.
“L’estate – continua il primo cittadino – non ha fermato il lavoro dell’amministrazione comunale che ha ripreso con slancio e nuove motivazioni questo secondo mandato al governo della città. È stato consegnato il cantiere per la costruzione del Centro per le Politiche Sociali e della Famiglia a Orvieto Scalo, a ottobre partiranno i lavori per la Casa e l’Ospedale di Comunità in Piazza Duomo e con la chiusura della Conferenza dei Servizi ci sarà un passaggio importante anche nell’iter per la realizzazione della Complanare.
In autunno vogliamo introdurre il nuovo piano di mobilità e parcheggi nel centro storico su cui stiamo già lavorando e che cominceremo a partecipare con le categorie nelle prossime settimane, e daremo forma anche al patto per lo sviluppo sostenibile che coinvolgerà le forze vive della città. Stiamo inoltre lavorando alla messa a rete dell’offerta turistica outdoor che arricchirà il progetto Orvieto Experience e alle iniziative in vista del Giubileo che presenteremo al prossimo Ttg di Rimini a ottobre mentre stiamo continuando il lavoro di promozione con quattro produzioni televisive e cinematografiche che da agosto a novembre gireranno in città e assicureranno una vetrina nazionale e internazionale alla città e al territorio. È ormai pronta anche la nuova bella e ricca stagione del Teatro Mancinelli a cui stiamo lavorando insieme a Pino Strabioli”.