Disillusione e amarezza. Sono queste le sensazioni di Antonio Sabatini, noto a tutti come Tonino, presidente della cooperativa sociale Ultraservizi di Terni, che dopo decenni di lavoro per la cura del verde cittadino si ritrova, insieme ad altri sedici lavoratori, escluso dalle prossime gare indette dall’amministrazione Bandecchi. “Ci hanno trattato come pezze da piedi,” dichiara Sabatini. “Per una vita ci siamo occupati di ripulire i parchi e le aiuole della città, strappando persone dall’emarginazione e offrendo loro un lavoro dignitoso”.
Secondo Sabatini, il Comune di Terni avrebbe sospeso il contratto con Ultraservizi e presentato una “gara ponte da 85.000 euro con requisiti sproporzionati,” condizioni che, a detta del presidente, una cooperativa sociale non può sostenere. “Per un affidamento inferiore ai 100.000 euro ci viene richiesta una base logistica in città e mezzi che solo le grandi imprese possono permettersi,” spiega. Tra le attrezzature richieste figurano, infatti, macchinari come escavatori e piattaforme aeree, trattori e camion per un valore di centinaia di migliaia di euro. “Noi abbiamo sempre investito sulle persone, non sulle macchine,” aggiunge Sabatini, preoccupato per la sopravvivenza di una cooperativa che “garantisce un minimo stipendio a 16 lavoratori, tutti residenti a Terni.”
Il timore di Sabatini è che l’amministrazione comunale punti a escludere cooperative come la sua per favorire aziende private, che potrebbero aggiudicarsi il servizio a costi più bassi. “La logica del massimo ribasso,” afferma, “è un modello che favorisce imprese da fuori, aziende che spesso non si preoccupano né della qualità del lavoro né dei lavoratori stessi”. Sabatini evidenzia anche che il nuovo global service per la manutenzione del verde, destinato a durare tre anni, è stato impostato con “requisiti che favoriscono aziende private con fatturati minimi di oltre 5 milioni di euro, un’altra misura fuori dalla portata delle cooperative sociali come la nostra.”
A sostegno di Sabatini sono intervenuti Movimento 5 Stelle, Alleanza Verdi Sinistra, Rifondazione Comunista e la lista Bella Ciao, con una nota congiunta in cui criticano l’operato dell’amministrazione. “Le accuse del vicesindaco di Terni contro Sabatini sono offensive e lontane dalla realtà,” affermano. “Ultraservizi ha rappresentato per 25 anni un esempio di inclusione e integrazione per Terni, con una percentuale di lavoratori svantaggiati ben superiore al minimo previsto dalla Legge 381/91.”
Secondo i partiti di opposizione, la cooperativa è stata ingiustamente accusata di “arricchirsi” sui propri dipendenti. “È ipocrita accusare Ultraservizi di speculare sui lavoratori, quando il Comune di Terni non ha mai introdotto garanzie per il salario minimo negli appalti,” aggiungono. L’amministrazione, sostengono, “non ha mai convocato le cooperative sociali per un aggiornamento dei prezzi, nonostante l’aumento dei costi legato alla pandemia e alla crisi internazionale”.
Nella stessa nota, i gruppi di opposizione sottolineano come la nuova gara ponte rischi di escludere realtà sociali come Ultraservizi, privilegiando grandi aziende private. “Colpire una cooperativa come Ultraservizi, che ha sempre operato con onestà e dedizione, dimostra che il valore sociale non ha alcun peso per questa amministrazione,” concludono. “È un messaggio che la comunità di Terni non può ignorare.”