La frazione di Gabbio, nel comune di Ferentillo, si prepara a celebrare il patrono San Vincenzo Martire con una giornata ricca di appuntamenti. L’evento, che da anni richiama un ampio pubblico, combina trekking, riti religiosi, momenti conviviali e musica, contribuendo a mantenere vive le tradizioni di questo antico borgo.
Un programma vario e coinvolgente
La giornata si aprirà alle ore 9.30 con un’escursione lungo la mulattiera che collega Gabbio a Nicciano, con partenza da largo Furio Miselli. Alle ore 11 è prevista la Santa Messa presso la chiesa dedicata a San Vincenzo Martire, mentre alle 12.30 i partecipanti potranno prendere parte a un rinfresco comunitario. Nel pomeriggio, alle 14, si terrà un concerto che vedrà esibirsi il gruppo “Talento d’arte” e la “Nuova corale del cuore”, diretti da Lucia di Veroli. La giornata si concluderà alle ore 15 con l’estrazione della lotteria. Durante l’intera festa, il suono delle campane del campaniletto a vela della chiesa accompagnerà i presenti.
Una festa che unisce passato e futuro
Negli ultimi anni, la festa ha ripreso vitalità grazie all’impegno delle famiglie Runcini e Costantini, sostenute dalla Pro Loco e dal Comune di Ferentillo. La manifestazione non è solo un momento di celebrazione religiosa, ma rappresenta anche un’opportunità per valorizzare il borgo di Gabbio e la sua ricca storia.
Secondo lo storico locale Carlo Favetti, Gabbio ha evitato il destino di altre località, come Umbriano, grazie alla determinazione delle amministrazioni. «Il recupero delle abitazioni e la sistemazione della strada di accesso – spiega – hanno consentito di riportare vita in un borgo che rischiava di spopolarsi completamente».
La chiesa di San Vincenzo: un gioiello del romanico
Uno dei fulcri della celebrazione è la chiesa di San Vincenzo Martire, un autentico tesoro dell’architettura romanica. Restaurata di recente, la chiesa presenta una facciata a capanna, un portale in pietra con architrave datato 1512 e preziosi affreschi risalenti al XVI secolo. Francesco da Lugnano, autore degli affreschi del 1534, ha impreziosito l’abside con “L’Incoronazione della Vergine tra angeli e santi”, un’opera ispirata al celebre dipinto del Lippi nella cattedrale di Spoleto. Altri affreschi di scuola umbra, stucchi del XVIII secolo e il pavimento in pietra completano l’eleganza dell’edificio.
La rinascita di Gabbio
La festa di San Vincenzo rappresenta anche un simbolo della resilienza di questa comunità. Grazie agli sforzi collettivi, Gabbio ha recuperato gran parte delle sue abitazioni storiche e mantiene viva una tradizione che celebra il suo legame con il territorio e la sua eredità culturale.