Alice Rohrwacher presidente della Caméra d’Or: un ritorno alle origini

La regista italiana guiderà la giuria del prestigioso premio del Festival di Cannes, celebrando il valore delle opere prime e dei nuovi inizi

Il Festival di Cannes si prepara a celebrare le opere prime con un volto noto del cinema italiano contemporaneo: Alice Rohrwacher sarà la presidente della giuria della Caméra d’Or, il premio dedicato ai debutti cinematografici presentati all’interno della Selezione Ufficiale, della Settimana della Critica o della Quinzaine des Réalisateurs.

Questa nomina segna un ritorno simbolico e artistico per Rohrwacher, la cui carriera internazionale è fiorita proprio sulla Croisette. A renderlo ancora più significativo è il legame profondo tra il suo stile narrativo – sospeso tra sogno e realtà – e il tema stesso della Caméra d’Or: la magia dei primi passi nel cinema, raccontati con uno sguardo puro e originale.

“Le prime volte ci accompagnano per tutta la vita, sono momenti avvolti da un bagliore dorato”, ha dichiarato la regista umbra, sintetizzando perfettamente lo spirito del premio che si appresta a giudicare.

Dal debutto a Cannes a un linguaggio poetico e incisivo

Alice Rohrwacher ha esordito sulla scena internazionale proprio a Cannes nel 2011 con Corpo Celeste, selezionato dalla Quinzaine des Réalisateurs. Il film, attraverso lo sguardo di una tredicenne, esplora un universo fatto di riti, scoperte e contraddizioni, segnando già da allora il tratto distintivo della sua poetica.

Nel 2014 è tornata al Festival con Le Meraviglie, vincitore del Grand Prix, e nel 2018 con Lazzaro Felice, premiato per la miglior sceneggiatura. In quest’ultimo, la regista indaga l’innocenza e la sua collisione con la realtà corrotta, affermandosi come voce unica nel panorama europeo.


Una filmografia ampia, tra fiction e documentari

La Chimera (2023), presentato anch’esso a Cannes, è stato descritto dalla stessa regista come la conclusione di una trilogia iniziata con Le Meraviglie e Lazzaro Felice. Ma il suo percorso artistico si estende anche nel mondo del documentario, con opere come Checosamanca (2006), 9×10 Novanta (2014) e Futura (2021).

A ciò si aggiungono progetti meno noti al grande pubblico, ma carichi di sperimentazione visiva, come Violettina (2016), Quattro Strade (2021) e Le Pupille (2022), anch’esso passato da Cannes. Nel 2024 ha realizzato Un’allegoria urbana, in collaborazione con JR, artista visivo noto per le sue installazioni fotografiche monumentali.

Oltre il cinema: fiabe, podcast e serie per l’infanzia

Rohrwacher ha dimostrato una versatilità narrativa rara, abbracciando anche linguaggi destinati ai più piccoli. Tra i suoi lavori recenti figurano favole illustrate come La Buona Strada (2023), Gianni Barba (2024) ed Era Sirena (2025). Inoltre, ha collaborato con Internazionale per una serie di podcast e ha in cantiere una serie televisiva per bambini ispirata alle fiabe italiane.

Progetti come L’Invenzione dell’Amore (2021) e Dopo il Cinema. Le domande di una regista (2023) completano un quadro artistico che non smette di interrogarsi sulla forza del racconto, sull’inizio e sulla memoria.

Appuntamento a Cannes

La cerimonia di chiusura del Festival di Cannes è prevista per sabato 24 maggio. In quell’occasione, Rohrwacher annuncerà l’autore o l’autrice che si aggiudicherà la Caméra d’Or. Un riconoscimento che non è solo un premio, ma un augurio poetico per ogni esordiente che sceglie di raccontare il mondo con uno sguardo personale e autentico.

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