Un’operazione senza basi tecniche, economiche o istituzionali. Così il Movimento 5 Stelle di Terni definisce la proposta del sindaco Stefano Bandecchi di utilizzare la centrale Edison per abbassare i costi energetici dell’AST, uno degli snodi chiave per il rilancio industriale della città. In una nota dura e articolata, i pentastellati denunciano quello che definiscono un copione ormai consolidato: annunci ad effetto, nessun confronto con gli enti competenti e nessuna ricaduta concreta per il territorio.
Una proposta “tecnicamente irrealizzabile”
La definitiva smentita sarebbe arrivata, secondo il M5S, dall’assessore Cardinali stesso, che durante un recente question time avrebbe ammesso l’inapplicabilità tecnica del progetto. Non solo la centrale Edison non genererebbe risparmi reali per l’acciaieria, ma l’energia prodotta risulterebbe addirittura più costosa rispetto a quella attuale. L’eventuale beneficio, sottolinea il Movimento, si limiterebbe a poche aziende del polo chimico, lasciando fuori il nodo centrale: la sostenibilità energetica per l’AST.
Un clima di incertezza per famiglie e lavoratori
Il Movimento 5 Stelle denuncia il continuo ricorso a “sceneggiate” da parte dell’amministrazione, mentre la città attende risposte concrete. “Il lavoro non arriva, l’Accordo di Programma resta bloccato e il piano industriale è fermo,” scrivono i rappresentanti locali, riferendosi all’accordo con il gruppo Arvedi, che dovrebbe tracciare la traiettoria dello stabilimento fino al 2029.
A peggiorare la situazione, la recente provocazione del sindaco di proporre Terni come sede di una centrale nucleare, definita dal M5S un’altra “arma di distrazione di massa”, usata per spostare l’attenzione dai problemi reali.
Verso un piano energetico pubblico e sostenibile
I grillini rilanciano invece una visione strutturale per il futuro energetico del territorio, che guarda al 2029, anno della scadenza della concessione Enel sulla centrale di Galleto. Lì, secondo il Movimento, si giocherà la vera partita per il controllo pubblico e sostenibile dell’energia, con una governance condivisa tra enti pubblici e soggetti privati, già in fase di progettazione sotto la guida della giunta regionale di centrosinistra
“Serve un confronto vero, non propaganda,” ammonisce il Movimento, invocando la partecipazione attiva di Comune, Regione, Governo, azienda e lavoratori. Un percorso chiaro e condiviso, che tenga insieme sviluppo, occupazione e sostenibilità ambientale.
“Terni merita serietà. Terni merita futuro. Terni merita di meglio,” conclude la nota, che si pone come appello alla concretezza in un momento cruciale per l’industria locale.