Ad Amelia, il borgo umbro dalle radici antichissime, il cantiere delle mura ciclopiche continua a mostrarsi come una “brutta cartolina” per i visitatori, con erba alta e impalcature senza operai da settimane. Un’immagine che stride con l’importanza storica del luogo e che restituisce l’impressione di un’opera interminabile.
Gli interventi, avviati nel 2022 sotto la supervisione della Soprintendenza per i beni archeologici dell’Umbria e del Ministero della Cultura, mirano a ripristinare la storica cinta muraria, danneggiata da un crollo avvenuto nel lontano 18 gennaio 2006, quando un fronte franoso di circa 25 metri aprì una ferita profonda nella città. Tuttavia, ad oggi non esiste ancora una data certa per la conclusione dei lavori.
A giugno 2024, si è conclusa la prima fase del progetto, che ha interessato la parte inferiore della cinta, quella caratterizzata dai conci megalitici. Ora, l’attenzione si è spostata verso il tratto superiore, definito come “medievale”. Ma anche qui i tempi sembrano dilatarsi e la comunità osserva con crescente preoccupazione.
Le polemiche non si sono fatte attendere una volta rimosse le impalcature. Nel mirino di cittadini, del M5S e dell’associazione Italia Nostra sono finite le modalità di restauro: “buchi” riempiti con malta e giunti di stuccatura visibili fra le pietre antiche. Secondo i critici, questi interventi altererebbero il valore storico del monumento.
La Soprintendenza, però, ha difeso con fermezza l’operato, ricordando che circa il 30% dei conci originari si era frantumato durante il crollo, rendendo impossibile un recupero integrale. È stato quindi necessario sostituire le parti mancanti con mattoni intonacati, adottando soluzioni che rispettassero il principio della “reversibilità” degli interventi, per garantire futuri restauri più filologici.
La lunga battaglia per il restauro delle mura ciclopiche ha attraversato diversi passaggi cruciali: numerosi sono stati gli appelli di amministrazioni, associazioni e cittadini alla ricerca di fondi e soluzioni. Solo nel 2020 si è arrivati a una svolta, con l’affidamento della progettazione alla società Sintagma Srl e lo stanziamento di 500mila euro provenienti dal Fondo triennale per la tutela del patrimonio culturale 2016-2018.
Il progetto, articolato in due fasi, ha visto completarsi la prima parte nel 2024, mentre la seconda, dedicata alla zona medievale, è ancora in corso. La città di Amelia resta in attesa, tra speranze e timori, che la sua antica muraglia possa finalmente tornare a raccontare, integra e imponente, la propria storia millenaria.