Imprese e legalità: “Non costo ma fattore di crescita, denunciare gli usurai” (VIDEO)

Partecipato convegno a Confartigianato sul tema della sicurezza e della legalità negli appalti: "Fondamentale scacciare lo stigma della vergogna"

“Purtroppo ci sono molti imprenditori che vanno in difficoltà e non denunciano, spesso per una questione di dignità altre volte per paura: quindi il fenomeno resta spesso sommerso. Questo rende difficile anche intervenire con strumenti adeguati a sostegno delle imprese, per il rientro nella produttività” . Mauro Franceschini, presidente Confartigianato parla ai microfoni di Terni Tomorrow a margine dell’evento su legalità e sicurezza come fattore di crescita dei territori organizzato insieme alle sedi di Rieti e Viterbo e SOS Imprese

“Spesso si instaura un meccanismo di vergogna sociale, subentra un fenomeno psicologico, anche perchè l’usura in Umbria più che dalla criminalità è gestita dal passaparola. Questo lo rende apparentemente non presente e invece è solo invisibile”.

Platea gremita a Confratigianato, con al tavolo dei panel, moderati dal segretario dell’associazione di categoria di Terni Michele Medori, che ha visto alternarsi diversi esperti del settore.  Particolarmente il Prefetto Antonietta Orlando e il comandante dei carabinieri Antonio De Luca hanno sottolineato l’importanza di denunciare. “Senza una adeguata denuncia – sottolinea De Rosa – non c’è possibilità di intervento e quindi poi di capire se per esempio l’imprenditore sta subendo o è complice o comunque ha dei rapporti con gli estorsori. Il fenomeno è sommerso più di quello che sembra, perchè la criminalità organizzata si insinua lentamente ma in maniera decisa dove ci sono imprese in dififcoltà”

Lo Stato ha previsto due fondi di solidarietà per chi è colpito da usura – uno gestito dal Mef e l’altro dal Ministero dell’Interno-, ha spiegato la prefetto ma anche in questo caso, senza una denuncia è impossibile aiutare l’imprenditore a ripartire.

GUARDA L’INTERVENTO DI BANDECCHI

“L’usura è un fenomeno che nel ternano e in Umbria in generale non ha livelli preoccupanti a livello di criminalità radicata – sottolinea Fausto Cardella, presidente della Fondazione Umbra per la lotta a l’usura – ma un’usura gestita da altre persone non è meno pericolosa. Anche perchè oltre alle imprese, spesso sono le famiglie a farne le spese: si indebitano per piccole cifre, ma al momento della restituzione gli interessi corrono. Si ricorre all’usura perchè le banche fanno sempre fatica (i prestiti alle imprese sono crollati nel 2024), devi documentare per avere credito. Con forme di credito irregolare non devi garantire niente e pagao subito”

Il ruolo degli istituti di credito è chiave, anche per i cittadini che contraggono mutui e su questo fronte è intervenuto Luca Bonne, presidente di ABI Umbria: “Per consentire alle imprese di rendere il livello di debito più sostenibile, occorre reintrodurre misure di garanzia per favorire la rinegoziazione del debito in essere su scadenze più lunghe, lasciando alle imprese maggiori risorse per far fronte all’andamento dei costi dell’energia e per realizzare gli investimenti programmati”, sottolinea.

“Bisogna entrare nell’ottica delle idee – è stato spiegato – che la sicurezza e la legalità sono un’opportunità e non un costo, rappresentano il valore aggiunto per la crescita delle imprese. Gli strumenti per contrastare la crisi ci sono e vanno usati. Diversamente, il rischio che la criminalità si infilitri nell’economia e arrivi a gestire appalti e realtà imprenditoriali è alto”.  A Terni, monitorati particolarmente i 600 progetti – in tutta la Provincia – del Pnrr, con 200 milioni di euro in ballo; la ricostruzione post sisma ma anche tante attività commerciali che sono nate per riciclare denaro: “A questa – sottolineano durante il convegno – va aggiunta la crisi forte del commercio di vicinato che con lo spopolamento contribuisce a rendere sempre iiù difficile fare impresa”.

A chiudere i lavori, l’intervento di Emanuele Prisco, sottosegretario al Ministero dell’Interno

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