Richiesta rinvio a giudizio, Ap fa quadrato attorno a Bandecchi: “Nessun reato”

Dopo la richiesta di rinvio a giudizio per il sindaco Bandecchi, Alternativa Popolare lo difende compatto: “Vicenda esagerata, fiducia nella giustizia e nel suo lavoro per Terni”.

Dopo la richiesta di rinvio a giudizio chiesta dalla procura di Terni per il sindaco Stefano Bandecchi in merito alla ormai celebre seduta far west del consiglio comunale, Alternativa Popolare fa quadrato attorno al segretario

Il capogruppo a Palazzo Spada Guido Verdecchia a nome di tutto il gruppo, esprime “la piena e incondizionata solidarietà al nostro Sindaco”. Secondo Verdecchia, “le dinamiche proprie del contesto assembleare non devono offuscare l’efficacia dell’azione amministrativa” di Bandecchi, il cui impegno viene definito “instancabile” sia sul territorio che a livello nazionale.

“Confidiamo nella sua capacità di proseguire con determinazione nel rispondere alle esigenze dei cittadini”, ha aggiunto Verdecchia, auspicando una “valutazione obiettiva dei fatti, con la certezza che la situazione si chiarirà rapidamente”.

Anche il presidente nazionale di Alternativa Popolare, Paolo Alli, ha preso posizione a difesa di Bandecchi: “A lui va la solidarietà mia personale e dell’intero partito”, ha dichiarato. Alli ha parlato di un episodio “certamente teso”, come ne accadono anche in Parlamento, ma ha bollato la richiesta di rinvio a giudizio come “errata ed esagerata”.

Secondo il leader del partito: “Quanto accaduto è cristallizzato dai filmati e appare evidente che non vi sia traccia dei reati contestati”. Alli ha ribadito la propria fiducia in un esito favorevole della vicenda, assicurando che Bandecchi continuerà ad affrontare con energia i problemi della città e a “far crescere Alternativa Popolare a livello nazionale”, richiamando l’attenzione sulla crescente popolarità del “sindaco del fare” nei territori.

E conclue: “Restiamo concentrati sugli italiani e sui problemi che devono affrontare ogni giorno”,

La Procura della Repubblica di Terni, con un atto firmato dal procuratore Andrea Claudiani e dal sostituto Marco Stramaglia, contesta al primo cittadino reati gravi: minaccia, oltraggio, violenza e resistenza a pubblico ufficiale, interruzione di pubblico servizio, minaccia a un corpo politico. L’udienza preliminare è stata fissata per il 1° ottobre 2025.

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