Una nuova ondata di microcriminalità ha colpito il centro storico di Terni all’alba di mercoledì, con una serie di furti e danneggiamenti ai danni di almeno tre automobili parcheggiate tra via della Biblioteca, corso Vecchio e via del Tribunale. Tra le vittime, anche la dottoressa Ylenia Natalini, che ha trovato la sua auto devastata poco dopo le 7.30, proprio mentre stava per recarsi al lavoro presso il polo USL2 di Narni Scalo.
Il finestrino infranto e l’auto saccheggiata: sotto il sedile non c’era più il suo costoso dermoscopio, strumento fondamentale per il lavoro clinico. Oltre al danno economico, la dottoressa ha dovuto affrontare i disagi connessi alla denuncia, ai tempi persi e all’impossibilità di raggiungere in orario il posto di lavoro. «Un disastro», ha commentato con amarezza, dando voce al senso di frustrazione condiviso da molti residenti del centro.
Sul posto sono intervenuti gli agenti della polizia di Stato, avviando accertamenti e verifiche sulla presenza di telecamere che potrebbero aver ripreso i responsabili. Non si tratterebbe di episodi isolati: i furti seriali a danno delle auto in sosta si stanno moltiplicando e a Terni monta la protesta per la mancanza di controlli notturni.
I cittadini sono esasperati, lamentando un senso di abbandono e l’assenza di una presenza rassicurante nelle ore più critiche. In risposta a questa crescente insicurezza, Marco Cecconi, esponente di Fratelli d’Italia, ha rilanciato una proposta già presentata in passato: l’istituzione di turni notturni della polizia locale, tra mezzanotte e le 6 del mattino. «Un presidio stabile nelle ore in cui si verificano più frequentemente i furti può avere un effetto deterrente», ha dichiarato Cecconi.
Ancora più duro l’intervento di Orlando Masselli, consigliere del gruppo misto, che ha criticato duramente l’attuale amministrazione. «Due anni fa mi si rideva in faccia quando denunciavo l’insicurezza. Oggi vediamo il risultato: i rimedi adottati non hanno funzionato». Masselli ha espresso scetticismo anche verso iniziative come la vigilanza privata sponsorizzata da UniCusano o il ricambio dei vertici della sicurezza, definendole “interventi inefficaci e privi di strategia”.
Il tema della sicurezza urbana torna quindi al centro del dibattito politico e della vita quotidiana dei cittadini, esasperati da un fenomeno che, seppur classificato come microcriminalità, provoca gravi disagi, costi rilevanti e un profondo senso di insicurezza diffusa. La richiesta è chiara: servono misure concrete e strutturate, non risposte estemporanee o slogan elettorali.