“Serve coraggio politico e visione: Terni ha le carte in regola per crescere”

Il presidente dell’Ordine degli Architetti Stefano Cecere: “Siamo al centro dell’Italia, ma non ancora al centro delle scelte”

STEFANO CECERE PRESIDENTE ORDINE ARCHITETTI TERNI

Presidente Cecere, che direzione ha dato allOrdine degli Architetti in questi anni?
In questi due mandati ho cercato di portare avanti una politica ordinistica di crescita, una linea che fosse propositiva per la città ma anche critica – in senso costruttivo – verso le scelte politiche, che spesso faticano ad ascoltare. Il nostro ruolo non è lamentarsi, ma offrire strumenti e visione.

Il suo legame con Terni ha anche una dimensione personale, è così?
Sì, mio padre si trasferì da Roma a Terni nel 1964, affascinato da una città che allora aveva una visibilità e una forza urbanistica notevoli. Sono cresciuto qui e, pur lavorando molto in tutta Italia, non ho mai smesso di seguire da vicino Terni.

Quali sono i problemi che oggi, secondo lei, bloccano lo sviluppo urbano e territoriale?
Uno dei nodi più evidenti è quello dei trasporti. Il pendolarismo, che un tempo era una risorsa, oggi è in difficoltà evidente, e ciò si ripercuote sull’urbanistica, sul mercato immobiliare e sulla qualità del vivere quotidiano.
Terni ha bisogno di una rete di mobilità moderna, di infrastrutture veloci ed efficienti, ma oggi la ferrovia, invece di essere il perno della mobilità, è diventata il fanalino di coda.

Ha parlato anche della base logistica
Sì, tanto tempo fa proposi che la rete ferroviaria entrasse nella base logistica di Terni. Era una visione strategica: invece oggi il trasporto su gomma ha il predominio totale. Abbiamo smesso di investire sulla ferrovia e questo ha impoverito le connessioni. Non si risolverà domani, ma dobbiamo continuare a discuterne pubblicamente: senza dibattito, non c’è soluzione.

Lei ha citato altri esempi di città simili a Terni. Cosa possiamo imparare?
Ho portato esempi concreti come Piacenza, Frosinone, Perugia. Lì si sta già implementando il BRT (Bus Rapid Transit), una forma di mobilità intelligente. Terni ha già un PUMS (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile), ma non basta scrivere, serve attuare.
Noi non siamo congestionati come le grandi città, e proprio per questo abbiamo una grande opportunità da giocare adesso, non tra dieci anni.

C’è anche un tema di mercato immobiliare, no?
Assolutamente. “Qui a Terni puoi comprare 200 metri quadri in centro al prezzo di 30 metri a Roma in periferia”. È una leva concreta, se accompagnata da infrastrutture, servizi, qualità urbana. Ho tantissimi contatti che mi dicono: verrei a vivere a Terni, se ci fosse un contesto dinamico e accessibile.

E latteggiamento della città? Cosa serve, in fondo?
“Dobbiamo liberarci del campanilismo e smettere di subire passivamente l’influenza del capoluogo regionale”. Terni ha un’altra posizione geografica, guarda più verso Roma che verso Perugia, e questo deve essere capito fino in fondo.
Serve il coraggio di proiettarsi fuori, e unire forze: istituzioni, professioni, imprese, cittadini.

Vuole chiudere con un messaggio sintetico?
Sì, con una frase che cito spesso, di Giuseppe Mazzini: Dannato colui che non ricorda la propria storia, perché sarà destinato a ripeterla. Ecco, mettiamola a terra questa storia, non lasciamola nell’aria. La città ha bisogno di cultura, confronto e responsabilità.

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