Il ricordo indelebile dei 108 bombardamenti su Terni, che oggi fa pensare a quello che sta succedendo in Terra Santa. Dalla città martoriata dalle bombe americane della seconda guerra mondiale, l’auspicio che oggi cessi il massacro a Gaza e che si proceda a un disarmo in grado di riportare la pace. In occasione dell’anniversario del primo bombardamento sulla città di Terni, l’assessore regionale Thomas De Luca, presente alle commemorazioni davanti al monumento alle vittime dei bombardamenti, fa il paragone con Gaza e auspica la pace.
IL VUOTO. L’assessore ha pubblicato un post sul suo profilo Facebook. “Oggi – ha scritto – Terni ricorda la ferita che ha segnato indelebilmente la sua storia. L’11 agosto 1943 i bombardamenti aerei non hanno solo barbaramente massacrato oltre mille civili inermi, ma hanno strappato e cancellato parte della sua identità. Un vuoto che l’ha resa profondamente diversa dal resto della regione non solo in termini urbanistici“. Da lì, una similitudine tra la Terni del 1943 e la Gaza di oggi: “Un vuoto che è stato colmato solo grazie all’operosità e alla tenacia dei suoi cittadini che l’hanno ricostruita dopo che era stata rasa al suolo. Quell’inferno rimasto inciso per sempre nella carne della città dell’acciaio è lo stesso che oggi vediamo a Gaza. Ed oggi proprio da Terni dobbiamo dire con forza che non esiste giustizia per le vittime dei bombardamenti del ’43 finché continueranno ad essere straziate altre vite dalle bombe“. De Luca lancia un messaggio preciso: “Non c’è pace senza un completo e globale disarmo. Non esiste memoria se la guerra trova ancora spazio nella nostra cultura e nelle nostre vite“.