È considerato uno dei più ingenti sequestri di droghe sintetiche mai registrati in Italia, sicuramente il più rilevante su scala regionale. A finire in arresto è stato un giovane di 29 anni, incensurato, originario di Terni e residente a Bologna, nella zona Barca. Nella sua camera da letto è stato rinvenuto un vasto quantitativo di stupefacenti, strumenti per il confezionamento e denaro contante. Il blitz è scattato la mattina del 4 agosto 2025, dopo una segnalazione tramite l’app “Youpol” e successive attività di osservazione da parte della squadra mobile. Ne dà conto Bologna Today.
Il sequestro ha riguardato un totale di circa otto chili di sostanze: tra queste, 2.200 pastiglie di Mdma, due chili di ketamina, oltre quattro chili di mefedrone (nota anche come “droga del cannibale”), 60 grammi di metilone, 65 grammi tra anfetamina e metanfetamina e circa 20 grammi di marijuana. Le droghe erano conservate in buste, molte delle quali sottovuoto, nascoste nella stanza che il 29enne occupava all’interno di un appartamento condiviso con coinquilini estranei ai fatti.
Oltre agli stupefacenti, sono stati sequestrati una macchina per il sottovuoto, bilance di precisione, bustine per il dosaggio e 1.850 euro in contanti. Il giovane è stato arrestato in flagranza di reato con l’accusa di detenzione di sostanze stupefacenti e attualmente si trova nel carcere della Dozza.
L’indagine ha sollevato interrogativi sulla rete di approvvigionamento e distribuzione delle droghe sintetiche in Emilia-Romagna. Secondo quanto riferito dal commissario capo Giacomo Uboldi, “il mercato locale non avrebbe potuto assorbire una quantità simile. A Bologna, secondo le nostre indagini, la maggior parte degli acquirenti finali effettua ordini online, spesso da siti situati nei Paesi Bassi”.
Le sostanze rinvenute, in particolare mefedrone e metilone, sono catinoni sintetici: derivati chimici stimolanti, con effetti simili al catinone, alcaloide presente nella pianta africana del Khat. Bannati dal 2010 e inclusi nelle tabelle delle sostanze stupefacenti pericolose, questi composti vengono prodotti principalmente in laboratori clandestini situati nel nord Europa, negli Stati Uniti e in Polonia. Luigi Magliato, funzionario della polizia scientifica, ha sottolineato i rischi legati alla purezza incerta e alla presenza di residui chimici tossici.
Soprannominate “droga del cannibale” per via dei gravi effetti comportamentali, queste sostanze provocano tachicardia, allucinazioni, agitazione e insonnia, e sono tipicamente associate all’ambiente dei rave party. Il loro effetto breve ma intenso induce frequentemente a un’assunzione ripetuta, aumentando notevolmente i rischi per la salute. Si assumono sniffandole o ingerendo pastiglie, spesso colorate e modellate per attrarre anche i più giovani.
Le autorità stanno ora cercando di ricostruire la filiera della droga sequestrata, con il supporto della Procura della Repubblica. Come ha dichiarato Uboldi, l’obiettivo è “comprendere quale sia stato il canale di approvvigionamento e in che modo si intendesse smistare lo stupefacente”.