Ben vengano in Umbria gli impianti per l’energia pulita e rinnovabile, eolico compreso. Purché, però, si realizzino in luoghi idonei e non in zone poste accanto a beni storici, artistici e paesaggistici, o a rischio idrogeologico. Mentre fa discutere il progetto per realizzare otto pale eoliche nella zona tra Spoleto e Mintebibico e fino ai confini con la Valserra, con una stazione di accumulo nella zona di Ferentillo, arriva la bocciatura da parte dell’assessore regionale all’ambiente Thomas De Luca, il quale chiede che le cose si facciano diversamente e con criterio. “Come assessore al ramo – dice – utilizzerò tutti gli strumenti politici, tecnici e legali a mia disposizione per garantire la preminente sicurezza, esprimendo la mia piena contrarietà all’intervento. Sull’incolumità pubblica non si scherza“.
IMPENSABILE. Secondo De Luca, infatti, chi investe sul territorio per realizzare impianti energetici dovrebbe cercare aree idonee. Escludendo, dunque, quelle che sono ricomprese in un raggio di tre chilometri da beni culturali e nuclei storici vincolati. Per di più, la stazione di accumulo andrebbe a triplicare la superficie nella zona di Ferentillo, dove verrebbe realizzata, già occupata dalla cabina primaria. “E quella – aggiunge l’assessore – è localizzata in un’area di massimo rischio esondazione in fascia A del Piano di assetto idrogeologico e ha già visto forti criticità. Nello specifico, un’autorizzazione unica rilasciata durante il passato governo regionale che deve ancora perfezionarsi con la ratifica della non delocalizzabilità dell’opera. È assolutamente impensabile che in quella zona possa localizzarsi anche una centrale elettrica Terna che triplicherebbe l’area occupata, gravando pericolosamente sull’officiosità idraulica durante le ricorrenti esondazioni del fiume Nera che hanno interessato l’area per tre volte nell’ultimo decennio“. Thomas De Luca, dunque, ribadisce che la giunta regionale riconosce la necessità di realizzare nuovi impianti per l’energia rinnovabile, compresi quelli di un settore come l’eolico che riveste importanza strategica. Tuttavia, pone dei paletti. “L’Umbria – dice – non è più terra di nessuno. Ci sono delle leggi e le faremo rispettare“.