Stefano Lupi, presidente ternano di Confcommercio, ha delineato un quadro preoccupante per la situazione socio-economica di Terni, sottolineando la necessità di un impegno concreto per il rilancio del territorio. In un recente intervento, ha espresso la sua visione per una strategia di sviluppo integrata, che vada oltre le questioni immediate quali la chiusura di negozi o l’apertura temporanea delle zone a traffico limitato (ZTL). “Non ci interessa rincorrere la lepre pensando che ci faccia fare un po’ di brodo,” ha detto, evidenziando l’importanza di un “patto etico d’azione per il territorio”.
Ha sottolineato il problema dell’invecchiamento della popolazione e dell’emigrazione dei giovani, formati a caro prezzo dalle famiglie locali, che poi lasciano l’Umbria. L’obiettivo è di evitare che Terni diventi una “grande Rsa” e trasformarla invece in una “città dinamica capace di attrarre investitori”.
I dati demografici sono allarmanti: tra il 2011 e il 2021, la provincia di Terni ha perso quasi 12mila abitanti, con un indice di vecchiaia tra i più alti d’Italia. L’indice di solitudine a Terni è superiore alla media nazionale, e il tasso di disoccupazione giovanile è elevato.
Per invertire questa tendenza, Confcommercio propone una Conferenza Territoriale di Programma, che coinvolga i grandi attori industriali e valorizzi l’Università e il turismo. L’obiettivo è migliorare la qualità urbana in una visione di sostenibilità, sviluppando cultura e innovazione.
Lupi ha anche espresso alcune riserve sulle iniziative dell’amministrazione comunale, come il Quadro di Valorizzazione del Centro Storico, ritenendo il percorso proposto inefficace. Ha sottolineato l’importanza della partecipazione e del partenariato pubblico/privato per rispondere ai bisogni di una città in cambiamento.
La Confcommercio chiede quindi che le risorse regionali per l’Agenda Urbana 2021-2027 siano usate per migliorare gli strumenti digitali di raccolta dati e partecipazione cittadina. Punti strategici includono la pianificazione di nuovi spazi verdi, la riduzione delle isole di calore e il miglioramento della qualità degli edifici in termini di efficienza energetica e vivibilità. Lupi sottolinea l’urgenza di agire in modo partecipato sul Regolamento edilizio per realizzare questi obiettivi.