Finisce nel mirino della giustizia, l’ex direttore dell’Istituto Zooprofilattico di Terni, Claudio Ghittino, 63 anni, attualmente in carica presso l’Istituto zooprofilattico di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta. Ghittino trova a dover rispondere a gravi accuse mosse dal pubblico ministero di Terni, Raffaele Pesiri. Al centro della vicenda, l’uso personale e improprio delle strutture e delle risorse dell’istituto nel periodo in cui Ghittino ne deteneva la direzione, tra il 2013 e il 2022.
La procura sottolinea come Ghittino abbia adottato un comportamento spavaldo nell’utilizzare gli spazi dell’Istituto Zooprofilattico per fini privati. La denuncia, come riporta La Stampa, illustra il presunto stabilimento abusivo dell’ex direttore in tre locali specifici dell’istituto: la stanza 207 di Entomologia, dedicata allo studio degli insetti, e la stanza 208, ufficio del dirigente con bagno annesso, dove avrebbe fatto uso personale di elettrodomestici e consumi di gas, luce e acqua per ricerche private su scarafaggi e scarabei.
L’indagine porta alla luce ulteriori dettagli sconcertanti, come l’episodio del 2022 in cui, trovando la stanza 207 chiusa, Ghittino avrebbe forzato la porta per accedervi. A questa situazione si aggiunge l’accusa di truffa legata all’abuso del “servizio di pronta disponibilità”: l’ex direttore avrebbe marcato presenza in servizio per 52 giorni senza effettive chiamate di emergenza, al fine di accumulare ore recuperabili successivamente, oltre a segnalare 65 giorni di assenze non giustificate dal lavoro.