L’ultimo bollettino sui prezzi rilasciato dai servizi statistici del Comune di Terni segnala un ritorno della crescita inflazionistica, con un incremento del +0,9% a marzo, rispetto al +0,6% di febbraio. In particolare, il costo degli affitti Ater e il prezzo della benzina sono emersi come principali driver dell’aumento del costo della vita in città.
Nonostante le festività pasquali, che di solito portano ad un incremento dei prezzi degli alimentari, si è registrata una diminuzione media dello 0,8%. Tuttavia, non mancano le eccezioni: i prodotti di pasticceria confezionati hanno visto un aumento significativo del 7% rispetto all’anno scorso. La frutta, la verdura e i latticini hanno visto diminuire i loro prezzi, ma le patate hanno subito un rialzo del 15% rispetto a un anno fa. Nonostante la diminuzione generale, i prezzi degli alimentari sono comunque più alti del 3% rispetto all’anno precedente.
Altri settori hanno visto aumenti simili. I prezzi di abbigliamento e calzature hanno subito rincari in linea con l’introduzione delle nuove collezioni primaverili e il cambiamento delle vetrine nei negozi. Anche i costi dei viaggi aerei e ferroviari, così come quelli dei carburanti, hanno mostrato un incremento.
Un aumento particolarmente significativo è stato registrato negli affitti delle abitazioni gestite da Ater, con un sorprendente +25,3%. Questo incremento è attribuito all’entrata in vigore del nuovo regolamento regionale che, sembra aver avuto un impatto diretto sui costi abitativi per gli inquilini di proprietà pubbliche, incidendo notevolmente sull’inflazione generale della città.