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Rinasce la chiesa di Piazza Cajola a Narni: un luogo di cultura e storia aperto a tutti

La riapertura del complesso del Beata Lucia testimonia il legame profondo tra la comunità e il suo patrimonio culturale

È diventato un museo, un luogo di culto, un punto di assistenza e chissà quante altre cose ancora.

Il complesso del Beata Lucia in Piazza Marzio, per tutti Piazza Cajola, a Narni, proprietà dell’Azienda Speciale di Servizio, è completamente patrimonio della città.

Stamattina è stata “riconsegnata”, perfettamente restaurata, la chiesa, l’ultimo locale ancora non perfettamente funzionale. A questa cerimonia hanno partecipato, oltre al vescovo Soddu, anche il sottosegretario all’interno Emanuele Prisco, il sindaco Lorenzo Lucarelli, la consigliera regionale Eleonora Pace, il vicepresidente della provincia Gianni Daniele, e tanta gente curiosa di vedere la bellezza della chiesa rinnovata.

I cittadini, i visitatori potranno ora tranquillamente entrare nel percorso definito ad orari stabiliti, liberamente, senza pagare alcun biglietto d’ingresso dal momento che, come ha detto il presidente Sergio Rossi, “i lavori sono stati fatti grazie ai contributi pubblici, insomma i cittadini hanno già pagato ampliamente”.
Ora centinaia di metri quadrati di esposizioni, tantissimi, innumerevoli, importantissimi documenti che testimoniano il cammino della istituzione, l’unica tra Roma e Bologna, pronta ad accogliere gli “esposti”, cioè quelli lasciati dalle mamme appena partoriti ed altri che la famiglia non riusciva a mantenere.

Uno stabile di dolore e tristezza, necessario ai tempi, ma che ora è diventato un’altra cosa, pronto ad accogliere le bellezze e la voglia di vivere. Tanti i lavori ma anche tanti i contributi pubblici che l’ente è riuscito a “conquistare” attraverso bandi nazionali che hanno portato in cassa un milione e duecento milia euro, necessari e sufficienti per i lavori. Dice l’architetto Claudio Di Loreto, che insieme ad altri ha portato la propria competenza “L’edificio è irriconoscibile ed è passato da un luogo inaccessibile ad un altro, aperto, bello e gioioso. Per questo lavoro ho preso tanto e dato tanto, in termini di arricchimento personale”.
Tra l’altro questo è anche l’anno della scadenza del Consiglio di Amministrazione, che in tanti si sono augurati che venga riconfermato alla guida dell’ente per almeno altri tre anni.

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