Il presidente di Confcommercio, Stefano Lupi, ha espresso chiaramente la sua posizione riguardo l’ordinanza del 2 maggio, che regola l’uso di impianti di diffusione sonora nei locali e durante gli spettacoli.Parlando a Il Messaggero ha dichiarato: “Siamo noi i primi a volere un’ordinanza che regoli la conduzione delle attività di intrattenimento, ma prevedendo sanzioni meno pesanti sul piano interdittivo”. La mancanza di una consultazione preventiva con le associazioni di categoria ha portato a una reazione negativa da parte di Confcommercio, che ha prontamente inviato una lettera al sindaco.
In quella lettera, Lupi ha evidenziato: “Siamo rimasti sorpresi per l’emissione di questa ordinanza senza una preventiva interlocuzione, viste le integrazioni apportate alla precedent”». Questo commento fa eco alle sue precedenti approvazioni per le modifiche della Ztl, che erano state introdotte dopo un processo di dialogo tra le parti. “Anche in quel caso si intervenne con un provvedimento che non aveva visto l’interlocuzione con le associazioni che rappresentano le varie categorie”, aggiunge Lupi.
Confrontato nuovamente con una situazione simile, il presidente di Confcommercio sollecita un incontro urgente con il sindaco: «Il fine», spiega Lupi, “è trovare le giuste compensazioni per trattare una materia così complicata come quella della conciliazione di interessi diffusi tra cittadini e operatori economici”. Sottolinea inoltre che “il rapporto tra la cosiddetta movida e la quiete pubblica non può essere affrontato solo mediante la regolamentazione delle norme che riguardano i locali”
Lupi conclude sottolineando la complessità del contesto urbano in cui tali fenomeni si verificano: “Non possiamo trascurare la complessità dei fenomeni sociali ed economici che coesistono all’interno del tessuto urbano. E conseguentemente dobbiamo agire anche su diversi versanti, ad esempio sulla rivisitazione del regolamento di polizia”.