Regione, con De Luca e De Rebotti la crescita dell’Umbria passa da Terni. Proietti: “Scelte libere”

Delghe chiave per lo sviluppo del territorio regionale ai due assessori della provincia di Terni. Ma non sarà facile confrontarsi col mondo produttivo. Intanto la presidente elogia il gruppo

Thomas De Luca e Francesco De Rebotti. Terni (anzi, Ferentillo) e Narni uniti dallo stesso filo rosso di deleghe importanti, che avranno un forte impatto sulla crescita di una regione che secondo i dati Svimez rotola ogni giorno di più verso Sud e che nel 2023 ha fatto segnare la peggior variazione del Pil d’Italia (-1,6 percento).

All’ex sindaco di Narni (per 10 anni), classe 1972, laureato in filosofia ed insegnante di scuola media, che arriva al soglio di assessore dopo una candidatura alle ultime politiche sono andati sviluppo economico, politiche del lavoro, mobilità e trasporti e infrastrutture. A lui dunque il duro compito da un lato di scontrarsi col suo predecessore Melasecche, sempre battagliero su questi temi e che è rimasto l’unico leghista a Palazzo Cesaroni e dall’altro di far decollare il brand Umbria, lavoro che al suo predecessore Fioroni è riuscito solo in parte- almeno a leggere sempre i dati ufficiali – ma soprattutto di costruire uno sviluppo economico che sia armonico per tutta la regione e non squilibrato verso il capoluogo come è stato finora.

Perchè va bene l’aeroporto, ma c’è anche da collegare Terni con le realtà vicine – Roma in primis – e soprattutto dare uno slancio definitivo alla piastra logistica Terni-Narni, ovvero l’allaccio ferroviario alla linea Orte- Falconara.  Ma a lui vanno anche le deleghe chiave di lavoro e trasporti, fondamentali in una regione dove i giovani se ne vanno dopo la laurea  e qualcuno anche prima: la grande sfida sarà rendere l’Umbria di nuovo una regione attrattiva, sempre facendo in modo che non viaggi più a due o tre diverse velocità.

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All’esponente pentastellato, classe 1988, imprenditore agricolo, diplomato in grafica e tecnica pubblicitaria, residente a Ferentillo, già consigliere comunale e regionale, va invece tutta la partita dell’ambiente, dell’energia e della lotta al cambiamento climatico oltre all’urbanistica.  Gli toccherà scontrarsi col mondo imprenditoriale ternano, che fino all’ultimo ha fatto pressione perchè non ottenesse la delega all’ambiente. Dalla chiusura del ciclo dei rifiuti passerà gran parte della crescita dell’Umbria. Ha già parlato di cambiamento,  ma la vera sfida sarà dimostrare di saper conciliare le politiche ambientali con la crescita della regione.

 Stefania Proietti, neo presidente di Regione, dal canto suo parla di “scelte libere” e di una giunta “di persone capaci e competenti, che rappresenta anche l’unità politica. La sfida sarà quella di amministrare collegialmente. Vogliamo essere audaci, veloci e coraggiosi“. Terni e il ternano nel complesso escono soddisfatti in termini di deleghe e rappresentanza. Del resto il peso del territorio sulla vittoria è stato importante.  Ora però comincia la vera partita. La campagna elettorale è finita, c’è da spingere sul gas e prendere la rincorsa, perchè il traguardo è lontano.

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