Giampiero Gatti, 74 anni, è deceduto ieri sera lungo l’autostrada A1 tra i caselli di Fabro e Orte, quando la sua auto, una Peugeot ferma in corsia d’emergenza per un guasto, è stata travolta da un camion. Il mezzo pesante, guidato da un cinquantacinquenne napoletano, era carico di pezzi di ricambio d’auto e diretto verso Napoli. L’impatto, avvenuto in un tratto privo di problemi di visibilità e con corsie nella norma, è stato devastante: l’auto è rimasta incastrata sotto il camion e trascinata per circa cento metri sull’asfalto. Ora si indaga sulle cause dell’incidente.
Lo speronamento infatti è al centro di un’indagine aperta dalla procura di Terni, affidata al sostituto procuratore Giorgio Panucci. I rilievi della Polizia Stradale serviranno a ricostruire con precisione le cause dell’incidente, che rappresenta il primo evento mortale in Regione nel 2025. L’autista del camion, sotto shock, ha dichiarato di non essere riuscito a evitare l’impatto. Gli esami tossicologici effettuati su di lui hanno escluso la guida in stato d’ebbrezza, ma come da prassi, è stato iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio stradale. Tre le cause possibili al vaglio: disattenzione, colpo di sonno o manovra sbagliata
L’incidente ha avuto conseguenze pesanti sulla circolazione. La carreggiata sud dell’A1 è rimasta chiusa per oltre tre ore, causando diversi chilometri di coda. Buona parte del traffico è stata deviata sul tratto umbro della E45, mentre le operazioni di soccorso e messa in sicurezza dell’area hanno richiesto un notevole impegno delle autorità.
La salma di Giampiero Gatti, residente a Roma ma in realtà da tempo domiciliato con la moglie a Mirano, in Veneto, è attualmente a disposizione dell’autorità giudiziaria, che valuterà la necessità di disporre un’autopsia. Il camionista, intanto, attende di conoscere gli sviluppi giudiziari mentre continuano le analisi sulla dinamica dell’incidente.