L’ultimo report sui morti sul lavoro ha evidenziato una situazione particolarmente difficile per l‘Umbria, terza regione d’Italia per incidenza e per la provincia di Terni in particolare, visto che la provincia è all’ottavo posto in Italia.
La Filca Cisl Umbria, che a livello nazionale è promotrice della patente a punti, interviene sulla vicenda con una nota a firma del segretario Giuliano Bicchieraro. “Questi numeri – commenta il segretario regionale – evidenziano una realtà in cui la sicurezza sul lavoro rimane una questione aperta e urgente, soprattutto in settori ad alto rischio come l’edilizia. Il ruolo dell’edilizia e il provvedimento della patente a crediti Il settore dell’edilizia, uno dei comparti maggiormente coinvolti negli incidenti mortali, richiede un’attenzione specifica. I rischi, spesso legati a cadute dall’alto, crolli strutturali e utilizzo improprio di macchinari, sono aggravati da una gestione non sempre adeguata della sicurezza”.
Bicchieraro spinge proprio sul tema della patente a punti, strumento che premierà le imprese virtuose a scapito di quelle che invece non rispetteranno le norme di sicurezza: “Questo meccanismo – spiega – non solo incentiva una cultura della sicurezza, ma responsabilizza le aziende nel tutelare i lavoratori. Partecipazione, formazione e informazione per rendere la sicurezza strutturale nell’ambito dell’organizzazione del lavoro, queste a nostro parere le chiavi per invertire la rotta”.
La Filca Cisl punta su un approccio integrato che mette al centro partecipazione, formazione e informazione, col coinvolgimento dei lavoratori: “Devono poter partecipare alle scelte organizzative con riunioni periodiche e consultazioni, possono migliorare la consapevolezza e permettere di identificare e segnalare i rischi. La formazione, che nel settore è già obbligatoria, deve essere continua ed estesa ai datori di lavoro e aggiornata periodicamente. Per i lavoratori stranieri o con difficoltà linguistiche, è fondamentale adottare strumenti didattici comprensibili. Devono essere utilizzate tecnologie avanzate che possano anche sostituirsi al lavoratore quando, affaticato perde la concentrazione”, dice Bicchieraro.
Il sindacato chiede anche l’uso di nuovi sistemi di monitoraggio come: “sensori per rilevare condizioni pericolose, droni per ispezionare aree di lavoro e dispositivi di protezione individuale intelligenti. Digitalizzazione delle procedure: l’uso di piattaforme digitali per la gestione della sicurezza facilita l’accesso alle informazioni e garantisce trasparenza”. E naturalmente, c’è anche la richiesta di più controlli: “È indispensabile – conclude il segretario – che imprese, istituzioni e lavoratori uniscano le forze per costruire un sistema lavorativo sicuro e sostenibile. La partecipazione attiva, la formazione continua e l’informazione capillare devono diventare i pilastri di una strategia che ponga al centro la vita e la dignità delle persone. La sicurezza sul lavoro non è solo un obbligo legale, ma un dovere morale verso chi contribuisce ogni giorno, con il proprio impegno, alla crescita della società”.