Ast, sindacati dal Prefetto: “Senza investimenti sarà mobilitazione”. Protesta a Bruxelles

Le sigle dei metalmeccanici sollecitano il testo dell'accordo per Acciai Speciali Terni e avvertono: senza investimenti e garanzie occupazionali, partirà la mobilitazione. Intanto domani una delegazione sarà all'evento promosso da Industriall

Conoscere il testo dell’accordo di programma per Ast, a prescindere dalla firma o meno. Questa la richiesta ribadita anche al prefetto di Terni Antonella Orlando dalle segreterie territoriali dei sindacati metalmeccanici.

Fim, Fiom, Uilm, Fismic e Ugl metalmeccanici hanno espresso preoccupazione per i ritardi nell’iter dell’accordo, che, secondo quanto discusso nell’ultimo incontro al Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) del 30 dicembre, dovrebbe concludersi entro la fine di febbraio. Al momento però non sono ancora emersi aggiornamenti, in particolare sul tema dell’energia, elemento cruciale per il futuro dell’azienda.

I sindacati hanno sottolineato che, in assenza di garanzie su investimenti e livelli occupazionali, si procederà con una mobilitazione. Il prefetto ha manifestato disponibilità a supportare i sindacati nel percorso di richiesta di chiarezza.

Un nuovo incontro è previsto per venerdì a Terni, presso la Regione Umbria, con la partecipazione delle cinque segreterie dei metalmeccanici, della presidente regionale Stefania Proietti e dell’assessore allo Sviluppo economico Francesco De Rebotti.

Nel frattempo, mercoledì una delegazione di metalmeccanici umbri prenderà parte a Bruxelles alla manifestazione organizzata da IndustriAll Europe (la Federazione Europea dei sindacati dell’industria), sotto la sede del Consiglio europeo, per richiedere un piano industriale europeo.

Sul piatto i temi caldi del momento: “C’è il rischio di una forte deindustrializzazione nel nostro continente, se non ci saranno strategie chiare e investimenti pubblici”, spiega il sindacato europeo.

La mobilitazione di Industriall si basa su cinque punti di azione immediata: “Proteggere la nostra forza lavoro, attraverso una moratoria sui licenziamenti e l’attivazione di programmi quali Sure 2.0; fermare le regole dell’austerità, favorendo investimenti sociali e per la transizione ecologica; appalti e investimenti pubblici per rilanciare le attività; colmare il gap di investimenti per supportare l’industria;assicurare la resilienza dell’industria europea nel mercato globale, contrastando la concorrenza sleale e gli accordi commerciali iniqui”

Oltre a questo Industriall richiede investimenti nella formazione necessaria a lavoratrici e lavoratori nelle fasi di transizione; piani industriali legati alle condizionalità sociali; il diritto all’energia a prezzi sostenibili; più democrazia sui luoghi di lavoro; l’applicazione di regole e controlli equi lungo tutta la catena produttiva: “Questi elementi – sottolinea la Cgil in una nota- non sono soltanto condivisibili, ma saranno  determinanti anche nel nostro territorio in relazione alla sua vocazione industriale, con particolare riferimento alla siderurgia, filiera del tubo e chimica. Non è un caso che siano proprio questi  i settori per i quali è stata chiesta maggiore attenzione alla Giunta regionale. Ciò al fine di trovare soluzioni utili a fermare un inesorabile declino industriale di tutta la provincia ternana”.

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