Una riflessione storica sulla sanità nazionale e regionale e sulla sua attuale evoluzione è quanto proposto dalla Uil Fpl Azienda ospedaliera di Terni, che in una nota denuncia le molteplici criticità del sistema sanitario umbro, con particolare attenzione alla provincia ternana.
“La Legge 833 del 1978, che ha istituito il Servizio Sanitario Nazionale, è stata il fusto solido di un sistema che, nel tempo, ha subito tagli non sempre giustificati dalle esigenze dei cittadini”, afferma la sigla sindacale. “Questi tagli hanno avuto un impatto significativo, soprattutto per gli umbri e i ternani”.
Liste d’attesa, pronto soccorso al collasso e ospedali sottoutilizzati
Tra le problematiche più gravi emergono le lunghe liste d’attesa, il sovraffollamento del pronto soccorso e l’assenza di un filtro sanitario efficace sul territorio. “Gli ospedali di Narni e Amelia operano a meno del 50% delle loro potenzialità, e la tanto discussa integrazione tra le strutture è ancora solo sulla carta”, sottolinea la Uil. “Questo porta i pazienti a riversarsi sul pronto soccorso di Terni, con tempi di attesa insostenibili e situazioni al limite della dignità umana, soprattutto per gli anziani”.
A peggiorare il quadro, il numero insufficiente di posti letto. “Negli anni 2000 l’ospedale di Terni disponeva di circa 750 posti letto, oggi ne conta 520, come indicato dal PIAO 2025-2027 dell’Azienda Ospedaliera”, evidenzia la nota. “Nel frattempo, l’aspettativa di vita è cresciuta, e con essa la necessità di cure adeguate per una popolazione sempre più anziana”.
La sanità pubblica deve tornare prioritaria
La Uil Fpl Terni denuncia il progressivo spostamento delle risorse verso il privato, evidenziando le conseguenze di questa scelta. “Da un lato si riducono i posti letto per la sostenibilità del sistema, dall’altro non si investe in una sanità territoriale efficiente. Il risultato è una sanità pubblica sempre più indebolita”.
L’auspicio del sindacato è che la nuova Amministrazione regionale possa invertire la rotta. “Serve una politica regionale che razionalizzi le risorse e renda finalmente operativa l’integrazione tra Azienda Ospedaliera e territorio”, afferma la sigla. “Bisogna decidere con coraggio il futuro delle infrastrutture sanitarie, con investimenti mai realizzati finora in questa parte dell’Umbria”.
Ospedale unico o ospedale comprensoriale?
Uno dei nodi centrali è il dibattito sulla costruzione di una nuova struttura sanitaria. “Siamo sicuri che serva un nuovo ospedale per Narni e Amelia, oppure non sarebbe meglio realizzare un ospedale comprensoriale per Terni, Narni e Amelia?”, si chiede il sindacato. “Non è mai troppo tardi per prendere decisioni corrette”.
“Terni era un’eccellenza, oggi è solo un ricordo”
La Uil Fpl evidenzia anche il declino dell’ospedale di Terni negli ultimi anni. “Fino a sei o sette anni fa, la nostra Azienda ospedaliera era un’eccellenza nazionale, grazie a professionisti di alto livello. Oggi di tutto ciò resta solo il ricordo”.
Secondo la sigla, le cause sono molteplici: “La mancanza di visione della politica ternana, l’interesse della politica perugina a limitare la crescita dell’eccellenza ternana, la scarsità di investimenti su professionisti e strutture. Mentre nel resto dell’Umbria venivano costruiti nuovi ospedali, l’ultimo dei quali a Norcia, a Terni si lasciava tutto immutato”.
Tuttavia, alcuni segnali di ripresa iniziano a intravedersi: “Nel 2024, le riorganizzazioni del personale e alcuni lavori di riqualificazione della struttura stanno facendo emergere timidi segnali di miglioramento. Ma serve molto di più”.
“Abbattere le liste d’attesa non può ricadere solo sul personale”
Il sindacato riconosce che la nuova Amministrazione regionale ha promesso di ridurre le liste d’attesa, obiettivo condiviso dalla Uil. Tuttavia, evidenzia un problema fondamentale: “Non si può chiedere oltre ai lavoratori della sanità, che sono già allo stremo”.
“Il ricorso allo straordinario è diventato la norma, gli incentivi non sono più sostenibili e assumere dirigenti medici in pensione non è la soluzione per ridurre le liste d’attesa”, denuncia il sindacato. “Gli operatori sanitari sono stanchi, stressati da carichi di lavoro insostenibili e turni massacranti, spesso vessati e mal pagati”.
Un appello al dialogo per trovare soluzioni condivise
La Uil Fpl Terni conclude con un appello: “Meditate, meditiamo, ma soprattutto dialoghiamo. Solo attraverso il confronto e la collaborazione possiamo trovare le migliori strategie per garantire una sanità pubblica efficiente e dignitosa per tutti”.