Futuro dell’ex palazzo comunale di Collescipoli, Fdi chiede conto al Comune

I consiglieri di Fratelli d’Italia sollevano dubbi sulla gestione e sulla destinazione del palazzo storico di Terni, chiedendo chiarimenti alla giunta comunale.

Il Palazzo Comunale di Collescipoli, simbolo storico e culturale del borgo, è al centro di un’interrogazione presentata dai consiglieri di Fratelli d’Italia (FDI). Il gruppo politico ha richiesto chiarimenti al Sindaco e all’Assessore competente in merito alla possibile concessione della struttura a fini turistico-alberghieri, sollevando una serie di criticità sulla gestione attuale e sulle prospettive future.

Il palazzo rappresenta un importante patrimonio artistico e architettonico, contenendo affreschi, mobili antichi, graffiti medievali, stemmi gentilizi, altorilievi ottocenteschi e un orologio storico. La struttura è stata oggetto di un restauro finanziato con 900.000 euro, fondi ottenuti dalla giunta Ciaurro a seguito di un evento sismico.

Attualmente, il Palazzo Comunale ospita diverse funzioni pubbliche: la sede distaccata dei vigili urbani, essenziale per la sicurezza del territorio, l’archivio storico, che conserva documenti di rilievo per la memoria cittadina, la sede della Pro Loco, che versa un canone di affitto per i propri spazi e la sola sala riunioni pubblica della zona.

Fratelli d’Italia sottolinea che “nonostante la struttura sia interamente utilizzata per funzioni pubbliche, è stata inclusa in un avviso pubblico per la concessione di valorizzazione a scopi turistico-alberghieri. Questo passaggio ha suscitato preoccupazione, poiché la popolazione non è stata adeguatamente informata o coinvolta nel processo decisionale. Inoltre, il concessionario che gestirà il palazzo potrà accedere a finanziamenti pubblici attraverso il bando Sviluppumbria, senza investire risorse proprie, mentre le spese di manutenzione sono stimate in soli 30.000 euro.” Una questione, fra l’altro che aveva sollevato anche l’associazione Astrolabio.

Dunque il partito chiede conto sul fronte manutenzione  di quali opere saranno a carico del concessionario e con quali cifre; come verrà adattato il palazzo a scopi turistici senza alterarne il valore storico; dove saranno trasferiti i vigili urbani, l’archivio storico e la sede della Pro Loco; in quale luogo i cittadini potranno riunirsi, considerato che la sala consiliare non sarà più disponibile; quale sarà la destinazione degli arredi antichi, delle opere d’arte e dell’affresco del carro di Giove; se sarà garantita la visita a spazi storici come la stanza della Salara, la prigione della Larga e le stanze affrescate e  come verrà tutelata l’identità di Collescipoli, riconosciuto tra i borghi più belli d’Italia, se il suo simbolo principale diventa un bene privato”

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