La vicenda della collezione privata di moto d’epoca della famiglia Filippetti, ospitata nei locali della Rocca di Narni, è giunta a un punto di svolta. Dopo anni di permanenza, il museo delle due ruote è costretto a lasciare gli spazi, suscitando dibattiti e polemiche. A fare chiarezza sulla questione è l’Amministrazione comunale, che con una nota ufficiale ha voluto spiegare le motivazioni dietro questa decisione.
Un patrimonio privato in uno spazio pubblico: il punto del Comune
L’Amministrazione comunale di Narni ha ribadito che la prestigiosa collezione è e resta una proprietà privata della famiglia Filippetti. Fin dall’inizio, il Comune ha mantenuto un dialogo aperto con i proprietari per individuare soluzioni che potessero valorizzare il patrimonio nel rispetto degli spazi pubblici disponibili. Tuttavia, gli ambienti concessi all’esposizione delle moto erano stati assegnati a titolo temporaneo, poiché rientravano nella gestione complessiva della Rocca da parte dell’ATI NarniArt (Associazione Temporanea di Imprese).
Negli ultimi tre anni e mezzo, nonostante i ripetuti confronti, non è stato formalizzato alcun accordo tra la famiglia Filippetti e il concessionario della Rocca. Inoltre, la mancata costituzione di un’associazione da parte dei proprietari della collezione ha reso più difficile la creazione di un modello di gestione condiviso, che avrebbe potuto garantire una permanenza più strutturata della mostra.
Perché il museo deve lasciare la Rocca?
Recentemente, il concessionario della Rocca ha manifestato al Comune l’intenzione di esercitare il proprio diritto contrattuale per riprendere possesso degli spazi, nell’ottica di una valorizzazione integrata dell’intero complesso storico. Questo ha portato alla necessità di liberare i locali in cui erano esposte le moto, ponendo fine all’attuale allestimento.
Il Comune ha sottolineato di aver più volte cercato soluzioni alternative, proponendo persino l’esposizione di alcuni esemplari di particolare pregio in altri contesti, per garantire una continuità alla visibilità della collezione.
Polemiche politiche e numeri del pubblico: un museo poco visitato?
La questione ha generato reazioni anche nell’ambito politico locale, con alcuni consiglieri d’opposizione che si sono schierati a favore della permanenza della collezione. Tuttavia, l’amministrazione ha posto un interrogativo provocatorio: quanti di questi politici hanno effettivamente visitato il museo? Dai dati forniti dal gestore della Rocca, sembra che l’afflusso di pubblico sia stato piuttosto limitato, con solo poche decine di visitatori totali e un numero ridotto di visite guidate.
Alla luce di queste considerazioni, l’Amministrazione resta aperta a valutare nuove soluzioni per la valorizzazione della collezione, ma ribadisce che la priorità è garantire un utilizzo coerente e sostenibile degli spazi pubblici della Rocca di Narni.
Quale sarà il futuro della collezione Filippetti? Una nuova sede potrebbe rappresentare un’opportunità per rilanciare e rendere più accessibile questo pezzo di storia motoristica.