Ospedale di Terni, il Comune compatto: “Regione chiarisca”. Ma la Proietti prende tempo (VIDEO)

Mentre la presidente di Regione è in visita per il nuovo reparto di endoscopia digestiva, Palazzo Spada vota compatto (opposizioni comprese) un atto per chiedere l'audizione della Proietti. Bocciata anche l'ipotesi Maratta, nonostante i sopralluoghi avviati

Continua la melina sull’ospedale di Terni. Fumata nera sia in consiglio comunale che dalla Regione su questo fronte. Stamattina a Palazzo Spada l’assise ha trovato l’intesa sul fatto che la Regione – segnatamente la presidente Proietti – debba venire a riferire su modi, tempi e ubicazione della nuova struttura. Sempre ammesso che ce ne sia davvero una nuova perchè a dispetto delle interlocuzioni che Palazzo Cesaroni sta portando avanti con la Fondazione Carit, il Consiglio Comunale compatto ha detto “no” ad un nuovo ospedale in zona Maratta.

Questa è da tempo l’idea della  Fondazione Carit, che ha dei terreni in quell’area e che si è detta pronta a finanziare il progetto nel caso in cui venisse su questi realizzati. Il direttore della Asl 2 Casciarri non ha smentito sopralluoghi (“sono disposizioni aziendali”, ha detto) ma la presenza stamattina dei vertici della fondazione bancaria, unito agli esiti del voto consiliare compatto – maggioranza e opposizione – hanno probabilmente portato ad un corto circuito dal quale la presidente di Regione, intervenuta a margine del taglio del nastro per la struttura di endoscopia digestiva, non ha saputo uscire se non gettando la palla in corner e facendo un passo indietro rispetto alle precedenti dichiarazioni

Cosa è successo in Comune

Ma andiamo con ordine.Durante la seduta di lunedì mattina, il consiglio comunale tornato a discutere dell’atto di indirizzo per il nuovo ospedale, che era stato proposto da Massimo Fracucci (Ap). 

ll documento chiede chiarimenti precisi sui tempi e le modalità di realizzazione del nosocomio e propone il coinvolgimento diretto della presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti.

Francucci ha sottolineato la lunga storia dell’ospedale ternano, evidenziando come la sua attuale posizione non sia casuale: «L’area individuata fu scelta in epoca fascista, con inizio lavori nel 1957 e conclusione nel 1973. Colle Obito garantiva temperature più basse e un’aria più salubre, un criterio che oggi viene messo in discussione». Il consigliere ha poi ricordato che già nel novembre 2023, la giunta regionale aveva riconosciuto criticità nella struttura attuale, evidenziate anche dalla relazione sanitaria dell’azienda ospedaliera protocollata in Regione nel 2022.

Secondo il documento approvato, cercare un’alternativa sarebbe immotivato per ragioni economiche, sanitarie e logistiche. Negli ultimi anni sono stati compiuti interventi di riqualificazione sul Santa Maria – ha evidenziato il consigliere –, e abbandonare la struttura significherebbe sprecare fondi pubblici”. Anche la vicinanza della Facoltà di Medicina rappresenta un fattore determinante: trasferire l’ospedale lontano dall’attuale sede obbligherebbe studenti e docenti a spostamenti inutili e dannosi.

L’emendamento è stato approvato con 24 voti favorevoli e 2 astenuti, mentre l’atto di indirizzo nel suo complesso ha ricevuto 20 voti favorevoli, 5 contrari.

Un nuovo emendamento, presentato a prima firma da Marco Celestino Cecconi (FdI) firmato anche dai consiglieri di Fratelli d’Italia, Masselli Sindaco, Gruppo misto, Pd e M5s fa da sintesi chiedendo il coinvolgimento diretto della Proietti in un consiglio comunale aperto. Il consiglio ha così dato il via libera unanime al testo, con 31 voti favorevoli.

Bandecchi ci ha messo il carico, tirando in ballo le parole del ministro Giorgetti prima delle elezioni regionali: “I soldi per il nuovo ospedale ci sono”, ha detto “La Proietti vada quindi a vedere che fine hanno fatto questi soldi: non vorremmo che fossero solo in caso di vittoria del centrodestra”.

E ancora: “Faremo fare questo ospedale a Terni, altrimenti faremo arruolare un gruppo di persone che ogni giorno davanti alla Regione per i prossimi 5 anni starà con i cartelli ‘Sanità pubblica anche per i ternani’. Pur di non parlare dell’ospedale di Terni  si parla ancora di quell’altro di Narni”

La replica vaga della Proietti

Dalla Proietti però non si è andata oltre una generica disponibilità ad intervenire a Palazzo Spada: “Devo leggere bene le carte, non abbiamo avuto il tempo materiale per approfondire ciò che ha fatto la  Giunta precedente e quello che potremmo fare noi. Prendo atto dell’indirizzo del Comune, che però rimane un indirizzo, appunto. Terni è un polo sanitario importantissimo e vorremmo potenziarlo, perchè continui ad essere la porta dell’Umbria sull’alto Lazio. Dove e con quali soldi, ora non posso dirlo”. E sulle parole del sindaco relativamente ai soldi promessi da Giorgetti glissa: “Ho interlocuzioni con tutti, sono stata anche dalla Meloni per questo”.  E non è sfuggita la gaffe: “Vogliamo potenziare l’eccellenza sanitaria a Todi”.

Il M5S: basta perdite di tempo

Il  M5S rilancia a sua volta: “Bandecchi e le destre hanno fatto perdere a Terni 5 anni di tempo correndo dietro ad un progetto di un ospedale che non sarà mai possibile realizzare. Avevano promesso la prima pietra nel febbraio 2024 e oggi vogliono scaricare la loro responsabilità sulla Regione”, scrivono i pentastellati in una nota

“Assurdo. Ha fatto perdere all’intera comunità ternana anni fondamentali, dietro un progetto fallimentare, e oggi ancora parla. Adesso dobbiamo ripartire da capo, anche per colpa sua, e la Regione Umbria sta esaminando tutte le opzioni plausibili affinché si possa veramente gettare la prima pietra e non solo parole al vento come ama fare il sindaco Bandecchi, pensando più alla sua clinica che all’ospedale. Come Movimento 5 Stelle Terni invitiamo nuovamente Bandecchi a limitare lo show e a lavorare per la città senza ostacolare il lavoro altrui e senza danneggiare ulteriormente i cittadini”.

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