L’ultimo aggiornamento dell’Osservatorio Vega mostra un quadro preoccupante: Perugia è la seconda provincia italiana per incidenza di morti sul lavoro, con un tasso di 14,4 vittime ogni milione di occupati, preceduta solo da Brindisi, che registra un indice di 15,3. Nella provincia perugina, su una popolazione lavorativa di 278.247 persone, si contano 4 decessi dall’inizio dell’anno. Situazione diversa per Terni, che si colloca al 31° posto a livello nazionale, non avendo registrato vittime nel 2025 su una popolazione di 83.349 occupati.
A livello nazionale, il report evidenzia un incremento del 33,3% rispetto a gennaio 2024, con 15 vittime in più. “Colpisce l’elevata incidenza di mortalità tra i cinquantenni e sessantenni, seguiti dai giovanissimi, e il preoccupante dato relativo ai lavoratori stranieri, il cui tasso di mortalità è più che doppio rispetto agli italiani”, commenta Mauro Rossato, presidente dell’Osservatorio Vega.
Le regioni più a rischio: Umbria in “zona rossa”
Se si considera l’indice di mortalità per milione di occupati, l’Umbria rientra nella cosiddetta “zona rossa”, cioè le regioni con un’incidenza superiore del 25% rispetto alla media nazionale (pari a 2 morti ogni milione di lavoratori). In questa categoria figurano anche Trentino-Alto Adige, Calabria, Basilicata, Puglia e Piemonte.
Le altre fasce di rischio vedono:
- Zona arancione: Campania e Veneto.
- Zona gialla: Lombardia, Liguria e Marche.
- Zona bianca: Toscana, Lazio, Sicilia, Emilia-Romagna, Abruzzo, Friuli-Venezia Giulia, Molise, Sardegna e Valle d’Aosta.
L’indagine fornisce anche un identikit dei lavoratori più a rischio, basato sull’età. Il tasso più alto di mortalità riguarda i lavoratori tra i 55 e i 64 anni (4,5 morti per milione di occupati), seguiti dai giovani tra i 15 e i 24 anni (2,5). Gli stranieri sono particolarmente esposti, con un’incidenza di 4,2 decessi per milione di occupati, più del doppio rispetto agli italiani (1,7).
L’incidente a Terni e la risposta delle istituzioni
In questo scenario critico, si inserisce l’incidente di Terni che ha coinvolto un operaio, attualmente ricoverato in gravi condizioni presso il Centro grandi ustioni di Roma. La presidente della Regione Umbria Stefania Proietti e l’assessore Francesco De Rebotti hanno espresso vicinanza alla vittima e alla sua famiglia:
“Desideriamo esprimere la massima solidarietà al lavoratore e ai suoi familiari, augurandogli di superare nel miglior modo possibile queste ore difficili”.
L’episodio riaccende il dibattito sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. “Questo doloroso episodio, l’ultimo di una lunga serie, ci costringe a confrontarci con una dura realtà: l’Umbria continua a registrare un tasso di infortuni sul lavoro superiore alla media nazionale. È tempo che istituzioni, aziende e lavoratori collaborino attivamente per migliorare la sicurezza, promuovendo prevenzione e formazione”, affermano Proietti e De Rebotti.
L’appello delle istituzioni umbre è chiaro: rafforzare la prevenzione e garantire che ogni lavoratore possa svolgere la propria attività in sicurezza. A questo proposito, i rappresentanti regionali sottolineano l’importanza del piano industriale di Ast (Acciai Speciali Terni), chiedendo soluzioni concrete e non più rinviabili.
“Imprese e lavoratori troveranno sempre la nostra disponibilità a collaborare per affrontare questa sfida e costruire un futuro in cui la sicurezza sia una realtà consolidata”, concludono Proietti e De Rebotti.