Mc Donald’s, dipendenti in presidio a Pasqua: “Ricavi super ma noi sottopagati”

Indetto uno sciopero per domenica 20 aprile dai sindacati di categoria contro il mancato avvio della contrattazione integrativa di gruppo

“Vogliamo rispetto. Vogliamo il contratto di secondo livello. Scioperiamo per i diritti e la dignità”: con questo slogan, i dipendenti dei ristoranti McDonald’s di Terni scenderanno in sciopero l’intera giornata di domenica 20 aprile, Pasqua, per chiedere l’avvio della contrattazione integrativa aziendale. L’azione rientra nella più ampia vertenza nazionale che coinvolge il colosso del fast food e mira ad ottenere un confronto concreto sul contratto di secondo livello.

Le sigle sindacali Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil hanno deciso di estendere la protesta anche al punto vendita ternano gestito da un licenziatario, dopo che l’azienda ha formalmente negato l’apertura di un tavolo di contrattazione. “L’indisponibilità aziendale al dialogo”, spiegano i sindacati, ha spinto i lavoratori ad alzare la voce proprio nel giorno simbolico della Pasqua.

Il presidio si terrà davanti al McDonald’s di viale dello Stadio alle ore 10, dove i partecipanti daranno vita a una “Pasqua di lotta”. L’obiettivo è quello di porre l’attenzione pubblica e mediatica sulle condizioni lavorative all’interno della catena, nonché sulla necessità di garantire tutele, dignità e diritti ai dipendenti.

Il contratto integrativo di secondo livello è uno strumento fondamentale per intervenire su aspetti economici e organizzativi non coperti dal contratto collettivo nazionale. Nel settore della ristorazione, dove il lavoro è spesso precario e sottopagato, la sua applicazione rappresenterebbe un passo importante verso condizioni più eque e sostenibili per i lavoratori.

Nonostante la diffusione del marchio e i ricavi costanti, McDonald’s continua a non aprire al dialogo con i rappresentanti sindacali per stabilire regole più vantaggiose per chi opera ogni giorno nei suoi punti vendita. Il diniego alla contrattazione da parte dell’azienda ternana è stato ufficialmente notificato, e ciò ha contribuito a radicalizzare la protesta.

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