L’Azienda ospedaliera di Terni ha chiuso il 2024 con una perdita d’esercizio di 5 milioni e 611 mila euro, secondo quanto emerge dal progetto di bilancio approvato lo scorso 30 aprile. A sottoscrivere la relazione sulla gestione sono stati il direttore generale Andrea Casciari, il direttore amministrativo Doriana Sarnari e il dirigente Simone Sodano.
Il documento sottolinea che la perdita sarà portata a nuovo, in attesa di specifiche determinazioni da parte della Regione Umbria. Nonostante il segno negativo, l’anno ha registrato un aumento della produzione pari a 2,4 milioni di euro (+1,12%) rispetto al 2023, per un totale di 218 milioni. Tuttavia, questo incremento è stato accompagnato da dinamiche contrastanti in diverse voci di bilancio.
I contributi in conto esercizio sono scesi di oltre 12 milioni, una riduzione significativa attribuita a un nuovo modello di riparto delle risorse definito dalla Dgru 359 del 22 aprile 2024. In parallelo, anche i costi della produzione sono aumentati, raggiungendo i 217 milioni di euro, con una crescita del 4%. Nonostante ciò, il bilancio evidenzia un’efficienza gestionale rilevante in confronto al trend nazionale e all’incremento dell’attività erogata.
Nel dettaglio, le prestazioni ambulatoriali per esterni hanno generato ricavi per 38,1 milioni di euro nel 2024, a fronte dei 39,2 dell’anno precedente. Il calo, secondo l’azienda, è da attribuirsi a una nuova modalità di codifica delle prestazioni di radioterapia, che ha causato una perdita di fatturato stimata in circa 3 milioni, a parità di attività. Escludendo questa anomalia, si registra un incremento effettivo dei volumi pari a 1,9 milioni.
Questo aumento delle attività ambulatoriali ha permesso un contenimento delle liste d’attesa, risultato non trascurabile per l’organizzazione sanitaria. Tuttavia, a pesare sul bilancio è anche l’incremento del costo del personale, salito da 95,4 a 98,5 milioni di euro (+3,2%), a fronte di nuove assunzioni e adeguamenti contrattuali.
A livello regionale, nel primo trimestre del 2025, la Giunta umbra ha deliberato nuovi finanziamenti a favore del ‘Santa Maria’, che però non sono risultati sufficienti a riequilibrare i conti, data l’attività erogata superiore a quella finanziata per circa 2,8 milioni e l’aggravio dei costi causato da fattori esogeni, tra cui inflazione e adeguamenti dei contratti pubblici.
Il futuro dell’equilibrio economico dell’ospedale dipenderà quindi dalle decisioni regionali, attese nei prossimi mesi, e dalla capacità dell’azienda di continuare a mantenere alti i livelli di produttività ed efficienza.