Un secolo di vita vissuta intensamente, tra lavoro, impegno civico e radici profonde nel territorio. Aldo Manni, nato il 4 maggio 1925 a Lugnano in Teverina, ha raggiunto l’importante traguardo dei 100 anni. La sua comunità ha voluto rendergli omaggio con una festa che ha coinvolto istituzioni, associazioni locali e tutta la cittadinanza.
Alla celebrazione, organizzata pochi giorni fa, hanno preso parte le autorità locali: il Sindaco Alessandro Dimiziani, il vice Sindaco Gianluca Filiberti, l’assessore Clara Finistauri e la consigliera Chiara Ruco. A nome dell’amministrazione comunale, è stata consegnata a Manni una targa celebrativa come segno di stima e riconoscimento per il suo lungo percorso umano e professionale.
Fondamentale il contributo del circolo anziani “Semper Lucidae”, presieduto da Eraldo Catalani, che ha curato il rinfresco e la preparazione della torta centenaria. A rendere ancora più suggestiva l’atmosfera ci ha pensato la banda musicale del paese, con un’esibizione speciale dedicata al festeggiato.
Commovente il momento in cui i familiari di Manni hanno espresso pubblicamente la loro gratitudine per l’affetto dimostrato dalla comunità, sottolineando l’importanza della partecipazione collettiva a una ricorrenza tanto significativa.
La vita di Aldo Manni è un intreccio di migrazioni e ritorni. Dopo aver vissuto a Lugnano fino ai 32 anni svolgendo diversi mestieri, nel 1957 si trasferisce a Giussano, in provincia di Milano. Qui rimane per otto anni prima di spostarsi a Roma. Nel 1975 decide di tornare definitivamente nel suo paese natale, dove continua ad essere una figura attiva anche dopo il pensionamento, nel 1985.
Manni ha ricoperto ruoli di rilievo all’interno della comunità locale, tra cui consigliere comunale e membro dell’Università Agraria di Lugnano, oltre che della Comunità Montana. La sua vitalità è rimasta intatta fino a pochi anni fa: ha guidato l’auto e curato personalmente gli olivi fino all’età di 96 anni, dimostrando una salute e una tenacia fuori dal comune.
Questa celebrazione, oltre a rendere omaggio alla longevità di Aldo Manni, testimonia il valore della memoria collettiva e del legame intergenerazionale in piccoli centri come Lugnano in Teverina, dove la storia personale si intreccia indissolubilmente con quella della comunità.