L’Unitre di Terni ha dedicato una lezione speciale alla figura di Luigi Morandi, tra i protagonisti culturali più rilevanti dell’Umbria dell’Ottocento, morto nel 1922 e sepolto a Todi. L’incontro, tenutosi in una delle sale della Biblioteca Comunale, ha avuto per titolo “Luigi Morandi: educatore, scrittore, politico e poeta italiano”, ed è stato animato da due relatori d’eccezione: Pier Francesco Quaglietti, giornalista e saggista, e Gianluca Prosperi, già docente e membro della Deputazione di Storia Patria dell’Umbria.
L’iniziativa, introdotta da Anna Rita Marino, direttrice dei corsi dell’Unitre di Terni, si inserisce nel programma delle attività culturali destinate agli associati, con l’intento di riscoprire figure di rilievo della storia regionale e nazionale.
Un educatore con una visione sociale
Pier Francesco Quaglietti ha ripercorso le tappe fondamentali della vita di Morandi, sottolineandone l’impegno nel Risorgimento e la sua profonda vocazione sociale. Un periodo centrale fu quello trascorso a Spoleto tra il 1863 e il 1873, dove Morandi insegnò e si fece promotore di una biblioteca circolante, un servizio di prestito gratuito di libri, pensato per alfabetizzare la popolazione. In quel contesto fondò anche la rivista L’Umbria e le Marche, con l’obiettivo di diffondere il sapere letterario e scientifico nelle regioni del Centro Italia.
Quaglietti ha posto l’accento sulla capacità di Morandi di coniugare l’impegno civile con quello culturale, ritenendolo uno dei pionieri delle politiche educative e di promozione della lettura nell’Italia post-unitaria.
Un protagonista della cultura italiana tra Ottocento e Novecento
Gianluca Prosperi ha offerto una visione più ampia e articolata del profilo di Luigi Morandi, soffermandosi sui numerosi ruoli ricoperti nel corso della sua vita. Oltre a essere stato precettore del giovane Vittorio Emanuele III, Morandi fu libero docente di Letteratura Italiana all’Università La Sapienza di Roma, Deputato alla Camera, poi Senatore del Regno dal 1905.
Tra le sue numerose opere spiccano la cura della prima edizione dei sonetti di Gioacchino Belli, e l’“Antologia della nostra critica letteraria moderna”, pubblicazione di successo che superò le 40.000 copie in più edizioni. A queste si affianca la “Grammatica Italiana”, uno strumento educativo ancora ricordato.
Prosperi ha sottolineato anche l’autorevolezza di Morandi nel panorama accademico: nel 1919 fu nominato socio dell’Accademia della Crusca, a conferma del suo prestigio come studioso delle origini della lingua italiana e come figura di riferimento per la cultura italiana tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento.
Un ricordo doveroso per un intellettuale dimenticato
L’incontro promosso dall’Unitre ha permesso di riportare alla luce una figura che, nonostante l’indiscusso valore, è oggi poco conosciuta al grande pubblico. Luigi Morandi emerge così come un educatore appassionato, un letterato prolifico, un politico attento ai bisogni sociali e un poeta legato alla sua terra. Un modello di impegno intellettuale a tutto tondo che merita di essere riscoperto.