Centrosinistra ko ad Amelia, Pennoni (Azione): “Mancava approccio nuovo”

Il segretario di Azione Michele Pennoni commenta la sconfitta ad Amelia: un'analisi amara che invita a riflettere su strategia, apertura e capacità di intercettare il voto moderato.

La sconfitta del centrosinistra ad Amelia manda in subbiglio le forze centriste. Michele Pennoni, segretario provinciale di Azione, commenta il risultato con una dura nota: la sconfitta, secondo Pennoni non è solo nei numeri, ma anche e soprattutto nella sostanza politica. La delusione è tangibile e affonda le sue radici in quella che viene definita una battuta d’arresto significativa, in controtendenza rispetto ai risultati ottenuti dal partito in molte altre piazze italiane.

«Amara, in primo luogo, perché non premia Pompeo Petrarca, persona onesta, seria, impegnata, stimabilissima», ha dichiarato Pennoni, che ha voluto ringraziare l’ex candidato per il lavoro svolto e per l’amore dimostrato nei confronti della città. Secondo Azione, Petrarca avrebbe potuto offrire un’amministrazione più saggia e lungimirante rispetto a quella garantita dalla continuità. Ma, come osserva lo stesso Pennoni, i cittadini hanno fatto una scelta diversa.

Un’anomalia, quella di Amelia, in un panorama politico dove Azione e le forze centriste hanno mostrato segni di crescita. «In una giornata in cui chi si pone l’obiettivo di offrire un’alternativa al governo del centrodestra riesce a dare una prova impressionante di forza in tutto il Paese… questo succede dappertutto, tranne che nella città della mura poligonali in cui si perde di dieci, dicasi dieci, punti percentuali», ha sottolineato con amarezza.

Pennoni evidenzia che non è mancata solo la vittoria, ma anche la capacità di proporre un’alternativa realmente percepibile. Secondo la sua analisi, non si è riusciti a intercettare un elettorato moderato, chiave per qualunque prospettiva di successo. La sconfitta di Amelia, dunque, viene interpretata come il sintomo di un errore strategico più profondo.

«Non è una questione di slogan o di “Patti”», ha dichiarato Pennoni, criticando implicitamente la scelta di replicare formule vincenti in altre città senza adattarle al contesto locale. «La proposta deve necessariamente interpretare un nuovo sentimento e un nuovo approccio», ha aggiunto, sottolineando l’urgenza di rinnovamento tanto nei volti quanto nei programmi.

Il riferimento al caso di Perugia non è casuale. Lì, infatti, il ruolo delle liste civiche e centriste è stato determinante per la vittoria. «Per vincere bisogna proporre prospettive di innovazione, nei nomi e nei programmi, dimostrando apertura verso il più ampio coinvolgimento di soggetti che rappresentano mondi liberali, moderati senza i quali non si vince», ha concluso.

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