Imprese coesive, l’Umbria cresce ma Terni è ancora indietro

Se il dato regionale è in aumento, le cifre della seconda provincia sono in controtendenza

In Umbria crescono le imprese coesive, a Terni invece questa crescita non c’è. Il dato regionale è infatti influenzato dalle cifre della provincia di Perugia. Emerge dal rapporto Symbola – Unioncamere a livello nazionale. Le imprese coesive sono quelle che coltivano legami solidi con lavoratori, clienti, territori, istituzioni, scuola e terzo settore. Il dato nazionale dice che queste imprese sono arrivate al 44% delle manifatturiere, in Umbria siamo all’undicesimo posto in Italia con una percentuale che si avvicina al 40%.

LA SFIDA. Riguardo a Terni, invece, siamo in controtendenza. Anche la Camera di commercio dell’Umbria sottolinea questo aspetto. Il rapporto, infatti, distingue i territori in base all’intensità coesiva. Il nord dell’Umbria, in particolare la provincia di Perugia, mantiene una struttura relazionale attiva con più imprese coesive, più reti locali, più interconnessioni. Il Sud, invece, cioè Terni e l’area industriale circostante, si trova invece tra le aree meno coesive d’Italia. Un problema che riflette anni di deindustrializzazione, perdita di capitale umano, debolezza del tessuto associativo e imprenditoriale. Ricucire questa frattura, secondo la Camera di commercio dell’Umbria, è la vera sfida per trasformare questa regione in un laboratorio nazionale di coesione economica. “L’Umbria – spiega il presidente, Giorgio Mencaroninon è in ritardo sulla coesione: è inascoltata. Abbiamo imprese che investono in capitale umano, che collaborano con il territorio, che innovano senza clamore e creano valore condiviso, ma restano ai margini del racconto nazionale. Serve una narrazione forte, radicata nei dati e nelle esperienze, che restituisca visibilità a questo patrimonio nascosto. Dobbiamo uscire dalla retorica dei territori fragili e iniziare a parlare di territori intelligenti, capaci di tenere insieme sostenibilità, competitività e legami sociali. Non si cresce da soli: l’ecosistema imprenditoriale funziona se c’è coesione. Il nostro compito, come istituzioni, è attivare connessioni, rafforzare le reti e valorizzare chi già opera con questa visione. Non è tempo di attendere: è tempo di rendere visibile ciò che funziona e metterlo al centro delle politiche di sviluppo“.

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