Rottura fra Provincia e Regione dell’Umbria. Il tema è la Polizia Provinciale. Palazzo Bazzani infatti non ha ritenuto sufficiente l’impegno della Regione per il rafforzamento della Polizia, attualmente molto ridotto e non hanno firmato la convenzione che rinnova gli accordi in materia.
Proprio nei giorni scorsi la Regione aveva annunciato questo rinnovo, che assegnava proprio al corpo provinciale anche competenze in materia ittico venatoria. Ora la comunicazione di Palazzo Bazzani che dice no: “Quella convenzione ha come unico risultato di continuare a indebolire la nostra polizia”, dicono Bandecchi e il suo vice Ferranti: “Si tratta di una scelta avvenuta senza interlocuzione con la Provincia e senza tenere conto delle criticità più volte segnalate per quanto riguarda il corpo di polizia provinciale ridotto, a seguito degli effetti della riforma Delrio, a soli 7 agenti”
Proprio sotto la reggenza Ferranti, lo scorso Gennaio, la Provincia aveva sollecitato la Regione a modificare la convenzione e a prevedere risorse idonee per gestire funzioni di caccia, pesca e delle politiche agricole.
Il Presidente Bandecchi e il vice Presidente Ferranti evidenziano quindi come la Regione Umbria, non essendosi dotata di un corpo di polizia regionale che possa svolgere le funzioni di controllo ittico-venatorio e non stipulando convenzioni adeguate con le Province che permettano loro di gestire in modo produttivo questo compito, di fatto rinuncia ad effettuare una seria e positiva attività di programmazione e tutela in materia ittico-venatoria.
“Questa convenzione con così esigue risorse – sottolineano infine – non consente alla Provincia di operare in maniera esaustiva e di svolgere un’efficace attività di tutela della fauna e del patrimonio ittico”.