È partita alle 7:25 dalla stazione di Orvieto con il treno Intercity 581 la mobilitazione di quaranta sindaci dell’Umbria e della Toscana che, in fascia tricolore, hanno raggiunto la Capitale a bordo di un treno Intercity per manifestare contro le criticità che da anni affliggono i collegamenti ferroviari delle aree interne. L’iniziativa, simbolica ma determinata, si è trasformata in un sit-in sotto la sede di Trenitalia, dove i rappresentanti istituzionali – sindaci di colori e sensibilità politiche molto diverse – hanno chiesto risposte concrete alle istituzioni competenti.
La protesta coinvolge le amministrazioni comunali di località come Orvieto, Baschi, Porano, Amelia, Orte, Lugnano in Teverina, Chiusi, Cortona e numerosi centri delle aree dell’Orvietano sud-occidentale, del Trasimeno e della Valdichiana senese. Queste zone contano migliaia di pendolari – oltre 6.000 secondo le stime – che ogni giorno si muovono verso Roma per lavoro o studio, ma che da tempo sono costretti a convivere con ritardi, cancellazioni e carenza di infrastrutture adeguate.
Il malcontento si è intensificato dopo la recente comunicazione dell’Autorità di regolazione dei trasporti, che prevede per dicembre lo spostamento dei treni regionali dalla linea Direttissima alla linea lenta, con conseguente aumento dei tempi di percorrenza e penalizzazione dei collegamenti diretti con la Capitale. I sindaci ritengono che tale decisione aggravi il già delicato equilibrio sociale ed economico dei territori periferici, già colpiti da fenomeni di spopolamento e carenza di servizi pubblici.
“Un intero territorio è stato dimenticato, e questa protesta serve a far sentire la voce di chi ogni giorno affronta enormi disagi per raggiungere il posto di lavoro o l’università”, ha scritto in un post il sindaco (Lega) di Lugnano in Teverina, Alessandro Dimiziani, che ha definito la situazione “cronica” e non più sostenibile. “Siamo qui per far valere le nostre ragioni perchè i nostri territori non possono venire penalizzati”, aggiunge il primo cittadino.
Damiano Bernardini, sindaco Pd di Baschi, ha sottolineato come la partenza simbolica da Orvieto con l’Intercity 581 non sia solo un gesto dimostrativo, ma una richiesta chiara di attenzione da parte di Trenitalia, RFI, dell’Autorità di regolazione dei trasporti e del Governo. “Non possiamo restare fermi di fronte all’isolamento crescente dei nostri territori”, ha dichiarato.
Subito dopo incontro con RFI, al quale ha partecipato una delegazione dei sindaci, quelli dei comuni più grandi (Orvieto, Orte Chiusi, Cortona, Amelia): “Siamo sindaci di sensibilità politiche diverse – affermano – ma tutti uniti nella difesa del diritto alla mobilità e della qualità di vita di migliaia di nostri concittadini che ogni giorno si spostano per motivi di studio e di lavoro. Saremo sul treno con loro, uniti nella convinzione che le politiche per assicurare trasporti efficienti siano fondamentali anche per rendere più attrattivi i nostri territori e contrastare lo spopolamento. Alle Regioni Umbria, Toscana e Lazio (le Marche sono anch’esse coinvolte ma la fase pre-elettorale ha sconsigliato la partecipazione ndr) chiedono una strategia condivisa e concreta che garantisca pari dignità a tutti i territori e al Ministero, ad Arte, Trenitalia e Rfi di rivedere le decisioni contingenti, che già oggi stanno penalizzando oltremodo le nostre comunità, e quelle future che rischiano di andare nella direzione di far arretrare i servizi anziché svilupparli, potenziarli e renderli più accessibili”.
Ad accogliere i primi cittadini Giuseppe Inchingolo, direttore Affari istituzionali e Comunicazione di Fs; Aldo Isi, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Rete Ferroviaria Italiana e Daniele Moretti, direttore circolazione di Rfi.
Ai vertici di Rfi è stato rappresentato il timore che questa decisione di deviare i treni sulla linea lenta diventi strutturale ed è stata chiesta una deroga sulla decisione, che potrebbe essere discussa, alla luce di questa mobilitazione. Anche per questo scenderanno in campo i parlamentari: Emma Pavanelli ha già presentato una interrogazione al ministro Salvini (a proposito, è saltato l’incontro col sottosegretario ai trasporti Ferrante) e aveva organizzato un incontro a Foligno e si è mossa anche la dem Anna Ascani. C’è da capire se in nome della trasversalità dell’iniziativa verranno coinvolti anche i parlamentari di centrodestra, peraltro ovviamente più vicini al Governo.
I sindaci hanno poi sottolineato come resta fondamentale che le Regioni portino a compimento gli investimenti sui treni veloci per collegare al meglio i territori con Roma. Inoltre è stata ribadita la necessità di istituire un tavolo tra Regioni e direzione di Rfi e Intercity.
La nota di Rfi
Nel pomeriggio Rfi sottolinea il suo punto di vista, parlando di “clima proposito e cordiale”: “Da ambo le parti si è convenuto di ragionare sulla programmazione a breve, medio e lungo periodo, e soprattutto sono stati illustrati gli ingenti investimenti che FS e RFI stanno mettendo in campo per rendere il servizio di trasporto ferroviario più efficiente e in linea con le aspettative di chi usa il treno per lavoro e per turismo. Interventi importanti, volti a garantire la manutenzione su tutta la rete ferroviaria ed a perseguire gli sfidanti obiettivi di investimento, correlati ai target Pnrr”.
“Quello di oggi – conclude Rfi – è stato un primo passo di un dialogo costruttivo tra Ferrovie dello Stato e sindaci con l’obiettivo comune di dare un servizio migliore ai cittadini e ai pendolari”