Santa Lucia e il patrimonio artistico di Monterivoso: un tesoro da riscoprire

La comunità di Monterivoso sogna il ritorno del ciborio ligneo del 1625, capolavoro d'arte sacra.

A Monterivoso, frazione di Ferentillo, fervono i preparativi per le celebrazioni di Santa Lucia, in programma venerdì 13 dicembre presso l’ex Santuario. Tuttavia, tra i desideri della comunità emerge un sogno: il ritorno del ciborio ligneo del 1625, un capolavoro artistico un tempo collocato sull’altare maggiore della chiesa di Sant’Antonio.

Il ciborio e la sua storia

Oggi custodito nella sala Barberini del Museo Diocesano di Spoleto, il ciborio ligneo intarsiato e policromo è un pezzo unico nel suo genere. Realizzato tra il XVI e XVII secolo, è stato recentemente restaurato, ritrovando l’antico splendore. Accanto ad esso, il museo espone la Croce Pinta del XIV secolo, proveniente dalla collegiata di Santa Maria a Matterella. Entrambe le opere furono trasferite nel museo negli anni ’70 per proteggerle da possibili furti.

Secondo lo storico ferentillese Carlo Favetti, il ciborio è un prezioso esempio di arte lignea intarsiata, arricchito da loggette e sculture che raffigurano Santi della tradizione popolare, tra cui Sant’Antonio Abate e Santa Lucia, patroni di Monterivoso. Sulla porticina, si trova una rappresentazione eucaristica scolpita in rilievo, con il calice e l’ostia, simboli sacri di grande significato. Le decorazioni, tra cui colonnine su stilobati, confermano l’eccezionalità di questo manufatto.

La ricchezza artistica della chiesa di Sant’Antonio

La chiesa di Monterivoso è un autentico scrigno di tesori artistici, con affreschi del Cinquecento, altari ornati da tele del XVII secolo e opere di artisti celebri come Francesco Nardini di Sant’Angelo in Vado. Una delle opere più importanti è la pala d’altare che raffigura “L’Orazione nell’orto”, risalente al 1560, opera dello stesso Nardini, noto anche per aver decorato la cappella delle reliquie nella cattedrale di Spoleto.

Oltre ai dipinti, la chiesa ospita un organo restaurato e pienamente funzionante, spesso protagonista di eventi musicali di rilievo, come il festival estivo “Il parco in musica”. Gli affreschi manieristici emersi durante i restauri arricchiscono ulteriormente il patrimonio artistico del luogo, rendendolo una meta di grande interesse culturale e religioso.

Prospettive future per Ferentillo

Favetti suggerisce che Ferentillo potrebbe creare una pinacoteca locale, includendo tele, suppellettili e preziosi tessuti liturgici. Tra gli oggetti che potrebbero arricchire questa collezione ci sono piviali, dalmatiche, reliquiari e candelabri, veri e propri simboli di un’epoca di straordinaria ricchezza artistica e spirituale. Un tale progetto arricchirebbe ulteriormente l’offerta culturale di Ferentillo, già nota per il Museo delle Mummie e l’Abbazia di San Pietro in Valle, attirando turisti e studiosi da tutto il mondo.

Un legame tra passato e presente

Il ritorno del ciborio ligneo nella chiesa di Monterivoso rappresenterebbe non solo un recupero artistico, ma anche un gesto di riappropriazione identitaria per la comunità locale. Iniziative come queste valorizzano il patrimonio storico e culturale, promuovendo un dialogo tra le tradizioni del passato e le esigenze del presente.

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