Ast ed energia, sit in dei sindacati a Bruxelles. E Bandecchi attacca: “Sinistra ha preso mie proposte”

L'incontro dal Prefetto ha lasciato soddisfatte le sigle dei metalmeccanici che oggi si ritrovano davanti al Parlamento Ue. Ma intanto il sindaco incendia ancora la discussione

Si alza lo scontro in materia di Ast ed energia dopo l’incontro dei sindacati in  Prefettura e in vista dell’evento organizzato da Industriall (la Federazione Europea dei sindacati dell’industria) che oggi 5 Febbraio riunisce metalmeccanici e chimici a Bruxelles davanti al Parlamento Ue per rimettere il tema dell’energia al centro delle politiche europee.

Le sigle sindacali vogliono essere a conoscenza delle responsabilità di eventuali mediazioni al ribasso che metterebbero in discussione i livelli occupazionali. “Le scadenze sono note, come il 20 gennaio e la fine di febbraio, per l’ultimatum. Vorremmo conoscere prima i contenuti dell’accordo”, dice Emilio Trotti della Fim Cisl. Rilancia Simone Lucchetti della Uilm: “Il tema dell’energia è quello che blocca l’accordo, ma l’azienda conosceva il problema dall’inizio”. Fronte Fiom, Alessandro Rampiconi conferma che i sindacati sono pronti allo sciopero: “L’incontro è andato bene, rispetto alle aspettative, perchè il Perfetto si è reso disponibile ad accompagnarci nel percorso. Abbiamo confermato che ci sarà una mobilitazione se non ci saranno investimenti, con conseguenti problemi di ordine pubblico. Non può esserci alcun piano B”.

Giovacchino Olimpieri della Fismic spiega. “Il Prefetto ha assicurato che interverrà presso il Mimit in vista dell’incontro di febbraio e questo è indubbiamente importante, soprattutto se l’accordo non si dovesse sottoscrivere”

Stefano Bandecchi, sindaco di Terni, toccato duro dai sindacati, usa i social, nuovamente per attaccare quelli che definisce “stupidì, falliti, palle mosce”: “Sono stato io il primo a chiedere che la centrale idroelettrica doveva tornare alla regione o al comune. E ora mi accusano di non aver fatto niente, quando nel programma regionale della sinistra c’era la mia idea”. Poi l’affondo: “Venerdì ci sarà l’incontro in Regione sul tema. Parteciperemo? Non lo so, sono stufo delle solite frescacce”. E ne ha anche per il ministro Urso: “Sta trattando con troppa debolezza la vicenda e questo non aiuta.”

Oggi intanto, come detto, ci sarà anche una delegazione umbra a Bruxelles, per richiedere un piano industriale europeo.

La mobilitazione di Industriall si basa su cinque punti di azione immediata per evitare la deindustrializzazione: “Proteggere la nostra forza lavoro, attraverso una moratoria sui licenziamenti e l’attivazione di programmi quali Sure 2.0; fermare le regole dell’austerità, favorendo investimenti sociali e per la transizione ecologica; appalti e investimenti pubblici per rilanciare le attività; colmare il gap di investimenti per supportare l’industria;assicurare la resilienza dell’industria europea nel mercato globale, contrastando la concorrenza sleale e gli accordi commerciali iniqui”

Oltre a questo Industriall richiede investimenti nella formazione necessaria a lavoratrici e lavoratori nelle fasi di transizione; piani industriali legati alle condizionalità sociali; il diritto all’energia a prezzi sostenibili; più democrazia sui luoghi di lavoro; l’applicazione di regole e controlli equi lungo tutta la catena produttiva: “Questi elementi – sottolinea la Cgil in una nota- non sono soltanto condivisibili, ma saranno  determinanti anche nel nostro territorio in relazione alla sua vocazione industriale, con particolare riferimento alla siderurgia, filiera del tubo e chimica. Non è un caso che siano proprio questi  i settori per i quali è stata chiesta maggiore attenzione alla Giunta regionale. Ciò al fine di trovare soluzioni utili a fermare un inesorabile declino industriale di tutta la provincia ternana”.

 

 

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