I problemi legati ai treni e ai pendolari umbri arrivano anche in Parlamento, grazie all’interpellanza della parlamentare del Pd Anna Ascani, che è anche vicepresidente della Camera dei deputati. L’esponente dell’opposizione chiede che il Governo intervenga a tutela degli interessi e delle esigenze sia della mobilità regionale che dei tanti pendolari che si spostano ogni giorno per studio e per lavoro. La questione è sempre la stessa, legata ai propositi di dirottare definitivamente sulle linee lente i treni regionali, con il rischio dell’allungamento dei tempi di percorrenza e di disagi per chi viaggia.
Anna Ascani si rivolge al Governo: “I soli a non comprendere l’urgenza della situazione sono i membri del’Esecutivo. Facciano il loro mestiere, ascoltino chi sta giustamente protestando e richiamino i vertici di Trenitalia e Fs alle proprie responsabilità, dando ai cittadini le risposte che meritano“. Scelte che, se attuate, porterebbero un impatto forte sulla qualità del trasporto e darebbero origine a forti disagi. “Agli umbri – dice – oggi viene negato il diritto alla mobilità. Indirizzare i treni sulle linee lente significa escludere l’Umbria dalle principali direttrici infrastrutturali, espellerla dal sistema Paese e soprattutto scoraggiare i cittadini a utilizzare il trasporto pubblico locale. Si colpiscono i pendolari. Inoltre, si vanificherebbero importanti investimenti fatti. La mia regione ha destinato 175 milioni di euro all’acquisto di 12 treni che possano raggiungere la velocità di 200 chilometri orari da utilizzare sulla linea direttissima. Soldi dei contribuenti che adesso rischiano di essere completamente buttati“. Secondo la parlamentare, non regge nemmeno la motivazione legata al Pnrr: “E’ ridicolo utilizzare questa scusa per giustificare una situazione folle“.