Terni, 21 aprile 2024 – Quasi 300 umbri ogni anno rischiano di subire la frattura dello scafoide carpale, una lesione che può compromettere gravemente la funzionalità del polso e avere significative ripercussioni professionali e sociali. Questi sono stati alcuni dei punti chiave discussi durante il convegno “Lo scafoide carpale. Concetti attuali nella diagnosi e nel trattamento delle lesioni acute e degli esiti” tenutosi ieri a Terni.
Incidenza e impatti delle lesioni dello scafoide carpale
Secondo il dottor Luca Braghiroli, direttore f.f. della struttura complessa di Chirurgia della mano e Microchirurgia collegata dell’azienda ospedaliera Santa Maria Terni e responsabile scientifico dell’evento, ogni anno nella regione Umbria si registrano circa 280-300 casi di frattura dello scafoide. “La funzionalità del polso è fondamentale per molte attività quotidiane e professionali, e la sua compromissione può portare a una grave inabilità,” ha spiegato Braghiroli, sottolineando l’importanza di un trattamento tempestivo e avanzato.
La frattura dello scafoide non solo è tra le più frequenti dell’arto superiore ma rappresenta anche una sfida significativa per i chirurghi, a causa delle difficoltà diagnostiche e della necessità di un trattamento accurato per evitare complicazioni a lungo termine.
Un approccio moderno e scientifico al trattamento
L’obiettivo del convegno è stato discutere e aggiornare i metodi di trattamento, sia conservativo che chirurgico, per ottimizzare la guarigione e minimizzare gli esiti negativi. “Il nostro compito è riportare i pazienti il prima possibile e nel miglior modo possibile in piena efficienza,” ha affermato Braghiroli.
L’evento ha visto una grande partecipazione, con interventi da parte di esperti locali e non, riflettendo l’interesse crescente per questa problematica. Ha ottenuto il patrocinio di diverse istituzioni significative, inclusi il Comune di Terni e l’Ordine provinciale dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Terni.
L’importanza di eventi come questo nel campo medico
Questi convegni non solo aiutano a diffondere conoscenze vitali tra gli specialisti ma fungono anche da piattaforma per migliorare le strategie di intervento e sensibilizzare il pubblico sui rischi di certe lesioni comuni ma spesso sottovalutate.