Elezioni Europee, Rizzo (Dsp) a Terni: “Noi come il premier slovacco. Bandecchi? Vedremo cosa si potrà fare insieme”

Il leader di Democrazia Sovrana e Popolare era a Terni in piazza Tacito nel suo gazebo allestito per le elezioni europee. Parlando a Tele Galileo, esprime il punto di vista del partito.

Marco Rizzo, leader di Democrazia Sovrana e Popolare era a Terni in piazza Tacito nel suo gazebo allestito per le elezioni europee. Parlando a Tele Galileo, esprime il punto di vista del partito.

“Noi vogliamo la pace vera, non come quella di chi se ne ricorda solo quando ci sono le elezioni. Abbiamo lavorato per il referendum ripudia la guerra, perchè venisse rispettato l’articolo 11 della Costituzione. Lavoriamo perchè l’iTalia sia libera e indipendente, di commerciare con gli Usa ma anche con la Ue, ma anche con Russia, Cina, India, Brasile e Sudafrica. Oggi la politica estera precipita su quella economica, ve ne accorgete dalle bollette del gas e sulla benzina. Poi c’è il tema del lavoro: la scienza e l’innovazione potrebbero farci lavorare meno e invece si ingrassano le multinazionali, i signori arrivano in Italia, rubano i marchi, delocalizzano e licenziano senza pagare le tasse. Serve l’unità del mondo del lavoro contro questo. Democrazia Sovrana e Popolare vuole questo. L’Alleanza con Bandecchi? Nessuna alleanza, mi aiuta solo a raccogliere le firme. Bandecchi è un uomo profondo, diverso da quello che appare nel mainstream ed è oscurato dai media, come noi. Siamo cancellati dai sondaggi perchè diamo fastidio. Ha raccolto 1250 firme sulle 16.000, è uomo di parola. Vedremo in seguito cosa si potrà fare con lui. Noi siamo di un’altra pasta, la politica non è potere ma passione e convenienza collettiva”.

E ancora: “Non rinnego la mia storia comunista, chi lo rinnega lo fa per convienza. Il mondo è cambiato perchè c’è stato un uso strumentale della pandemia. E infrangendo l’articolo 11 della Costituzione corriamo il rischio di una guerra termonucleare e se ci fosse saremmo tutti morti. E il ceto medio si è proletarizzato. Sono ancora comunista? Oggi la mia storia è un sovranismo popolare, come il premier della Slovacchia, che per questo è stat0 vittima di un attentato”.

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