Paolo Del Caro, il ternano presidente di Federconsumatori Umbria, ha espresso forti critiche riguardo alla gestione delle liste di attesa nella regione, sottolineando che le recenti analisi sembrano essere “particolarmente non attente a quella che è la realtà”, risultando invece influenzate dalle imminenti scadenze elettorali regionali. Del Caro ha ribadito l’importanza di concentrarsi sui “dati reali” e sull’esperienza quotidiana dei cittadini che si trovano ad affrontare un sistema sanitario sempre più in affanno. Parole che fanno il paio con quelle della Cgil, cui del resto l’associazione dei consumatori afferisce.
Uno dei principali problemi evidenziati riguarda i disservizi nei centri di prenotazione unica (CUP) dell’Umbria, dove, come denuncia Del Caro, molti cittadini si sentono rispondere “arbitrariamente ed illegalmente” che non ci sono possibilità di prenotazione, né di accedere ai percorsi di tutela. Secondo il presidente di Federconsumatori, “questi dati non vengono neanche presi in considerazione” per valutare l’efficacia delle liste di attesa, dice rispondendo ai dati trionfalistici della Regione.
Del Caro ha inoltre evidenziato una preoccupante carenza di personale in alcune aree diagnostiche della regione, sia nella sanità pubblica che privata. Nonostante si parli di un miglioramento nelle liste di attesa, il presidente sottolinea che tale miglioramento avviene “senza mai dire dello sforzo notevole che si sta chiedendo al personale medico e al personale sanitario tutto”, ai quali Federconsumatori esprime il proprio ringraziamento.
I dati forniti dalle autorità regionali sono stati messi sotto esame da Del Caro, il quale ha evidenziato incongruenze nei numeri riportati. Il 15 luglio, i dati ufficiali indicavano “55.892 prestazioni in attesa”, mentre al 28 luglio il numero era sceso a 52.754. Tuttavia, durante un incontro il 5 agosto, è stata menzionata una cifra di 43.000 prestazioni in attesa, senza fornire dati ufficiali a supporto, lasciando così spazio a dubbi sulla trasparenza del processo.
Federconsumatori ha chiesto che queste problematiche vengano affrontate con una “analisi attenta che privilegiando e garantendo la sanità pubblica, metta il sistema in grado di offrire una sanità universale a tutti i cittadini”. Del Caro ha inoltre criticato l’idea di favorire la sanità privata come soluzione ai problemi, sostenendo che è necessario adottare scelte coraggiose per rafforzare il sistema sanitario pubblico e renderlo capace di rispondere agli obiettivi sanitari regionali.
IDel Caro ha invitato la Regione Umbria a esprimere chiaramente la propria posizione sull’autonomia differenziata, una questione che, secondo lui, non è stata ancora adeguatamente affrontata. Per Del Caro, “la trasparenza e un’analisi basata su dati reali” sono essenziali per risolvere le criticità delle liste di attesa in Umbria e garantire il diritto alla salute dei cittadini.
Diversa la posizione espressa nei giorni scorsi da Cisl e Uil: “I dati- avevano detto i sindacati – vanno nella giusta direzione ed in controtendenza rispetto al passato. Nonostante il perdurare di alcune criticità, dermatologia, oculistica e gastroenterologia, il resto delle prestazioni stanno rientrando nei termini stabiliti dalla normativa vigente. Per le organizzazioni sindacali Cisl e Uil Umbria, questa è la conferma di come i tavoli concertativi producano frutti quando le parti lavorano senza preconcetti.
Chiaramente questo rappresenta un primo passo da valorizzare ma sul quale è opportuno non abbassare la guardia, ci riserviamo di valutare in futuro se le azioni oggi messe in campo saranno strutturali come auspicato da tutte le parti al tavolo. Per questo gli incontri con i direttori generali delle Aziende vanno nella direzione non solo di monitoraggio ma anche di concertazione. Ascoltare il sindacato significa ascoltare le persone”