Si presenta ufficialmente alla città il comitato per la difesa ed il rilancio dell’ospedale di Terni. A guidarlo l’ex assessore Federico Di Bartolo (presidente), l’ex direttore della strttura Gianni Giovannini (vicepresidente), Sergio Angeletti, Pietro Calisti, Sandro Corradi, Gianni Nullo e Roberto Ruscica.
Obiettivo: creare una consapevolezza sul fatto che il Sant Maria “Non sta messo poi così male” e che realizzare una struttura nuova, che sia nell’area di Colle Obito oppure a Maratta, ha costi insostenibili per la città, ai quali si sommerebbero quelli per la demolizione e lo smaltimento: “Tutti gli ospedali pubblici umbri, tranne Branca, sono stati realizzati con fondi pubblici: noi diciamo che quello di Terni non può essere in nessun modo pagato dai cittadini ternani. Un ospedale di nuovo costa 3000 milioni; le risorse stanziate dalla Regione non bastano, ma non risulta siano stati mai richiesti ulteriori fondi al Ministero come hanno fatto altre Regioni”.
“La nostra proposta – spiegano non si limita a mettere le toppe qua e là ad una struttura datata, ma è un intervento globale che, oltre ad offrire nuovi spazi e migliori servizi, dà una seconda vita, un nuovo modo di funzionare a tutto il nostro rinnovato ospedale, rendendolo più razionale, comodo, a misura delle esigenze dell’utente, ma anche più gradevole e meglio organizzato come luogo di lavoro, senza fare altro debito”
La posizione diversa del Pd
Una questione complessa, sulla quale, con una nota, si è espresso anche il Pd di Terni, coi suoi consiglieri comunali, il coordinatore sanità Riccardo Brugnetta, già direttore amministrativo dell’ospedale e il consigliere regionale Fabio Paparelli
“Il Partito Democratico (PD) di Terni ha sempre sostenuto con fermezza la necessità di un nuovo ospedale, considerandolo una priorità che risale almeno al biennio del 2020-21, durante il quale la pandemia di Covid-19 ha evidenziato l’obsolescenza dell’attuale struttura ospedaliera”, scrivono i dem sottolineando come “la necessità di un nuovo ospedale è emersa chiaramente durante la gestione della pandemia, quando è apparso evidente che l’attuale ospedale, nonostante gli interventi di ammodernamento, non fosse più adeguato a rispondere alle esigenze della comunità. Questo ha aperto un dibattito sulla possibilità di investire in una nuova struttura, in parte grazie ai fondi del Mes sanità”
“I governi regionali di centrosinistra e le direzioni aziendali avevano previsto investimenti significativi per la messa a norma e l’aggiornamento tecnologico dell’ospedale di Terni, con una somma totale di oltre 70 milioni di euro – scrivono ancora – di cui una parte ancora non spesa. Intervenire su una struttura esistente e operativa come quella di Colle Obito è estremamente complesso, data la densità edificatoria e il traffico circostante, ma è chiaro che una nuova struttura è necessaria per garantire un futuro sicuro e moderno alla sanità cittadina”
Tuttavia, il Pd di Terni sostiene che il nuovo ospedale debba essere realizzato con fondi pubblici, seguendo l’esempio del Polo unico di Perugia, e attraverso un concorso di idee che coinvolga la comunità cittadina: “La giunta regionale uscente, non ha dimostrato una sufficiente capacità negoziale con il Ministero o altre istituzioni pubbliche come l’Inail, evidenziando una mancanza di impegno nel rendere prioritario il progetto del nuovo ospedale. Le ipotesi di finanziamento avanzate, come il Project Financing, sono troppo costose, difficili da gestire e poco partecipative. In particolare, si sottolinea come una decisione così importante per il futuro della città non possa essere presa esclusivamente da gruppi imprenditoriali e uffici regionali, senza un adeguato coinvolgimento della cittadinanza. Il nuovo ospedale di Terni non deve essere un semplice “prodotto finanziario”, ma un’opportunità per un rilancio partecipato della città”