Poldo e Nina, bloccata l’adozione fuori regione. Nuovo scontro sul canile

La mattina del 10 ottobre, le associazioni animaliste si sono radunate davanti al canile di Colleluna in segnao di protesta. Il Comune si difende

Continua a far discutere la questione del Canile di Colleluna, con le associazioni animaliste sul piede di guerra. Ultima pietra dello scandalo l’adozione fuori regione dei cani Poldo e Nina, entrambi anziani e con gravi problemi di salute nonostante una richiesta arrivata da Terni. La vicenda ha acceso un nuovo scontro tra le associazioni animaliste e il Comune di Terni.

La mattina del 10 ottobre, le associazioni animaliste si sono radunate davanti al canile di Colleluna per manifestare contro la scelta dell’amministrazione comunale. L’adozione di Poldo, paralizzato agli arti posteriori, e Nina, cieca, era stata infatti destinata a una persona residente a Milano, nonostante una richiesta proveniente da una cittadina ternana. Patrizia Fancelli, presidente dell’Enpa di Terni, ha spiegato: “Abbiamo dato parere negativo all’adozione fuori regione perché si tratta di una situazione delicatissima. Far percorrere 700 chilometri a questi cani, avendo un’adozione locale a Terni, è incomprensibile”. Alla fine, i due cani sono rimasti al canile – dove risedono da 14 anni- poiché la partenza verso Milano è stata sospesa per problemi legati all’adottante.

La cittadina ternana, che si era proposta per l’adozione, si è detta delusa dalla decisione del Comune. “Non capisco perché mi sia stato negato di adottare i cani, visto che avrebbero potuto restare qui a Terni”, ha dichiarato, sottolineando che la sua richiesta è stata respinta in favore di quella presentata dalla residente milanese. Il Comune ha giustificato la scelta con l’ordine cronologico delle richieste, in quanto quella della cittadina ternana era arrivata successivamente.

Secondo il regolamento del 2015, ancora in vigore nonostante le modifiche annunciate a giugno 2023, l’articolop 32bis, comma 11 vieta l’adozione di cani fuori dalla regione Umbria, a meno che non venga concessa una deroga speciale, previa consultazione delle associazioni animaliste. Un quadro complesso che potrebbe essere solo parzialmente mitigata dalle modifiche al regolamento  attese per il prossimo consiglio comunale del 14 ottobre.

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