La protesta dei riders ternani: “Lavoro senza contratto, nè regole: siamo sfruttati”

A Terni, un sit-in pacifico dei rider denuncia il lavoro irregolare nel food delivery. Subappalti, contratti inesistenti e mancanza di controlli mettono a rischio lavoratori e consumatori.

A Terni, alcuni rider si sono riuniti in un presidio pacifico per denunciare le problematiche legate al lavoro irregolare nel settore del food delivery. Muniti di cartelli e supportati da un esposto già depositato alla guardia di finanza, i manifestanti hanno chiesto interventi concreti da parte delle istituzioni e delle autorità locali.

Lavoro irregolare e subappalti: il cuore del problema

Secondo i promotori dell’iniziativa, “a Terni si sta consumando un grave problema legato al lavoro irregolare nel settore del food delivery”. In città, numerosi rider opererebbero senza un regolare contratto, sfruttando pratiche come il subappalto di account ufficiali delle piattaforme di consegna. “Questo sistema permette a molti di aggirare le regole, creando un doppio danno: alle casse dello stato e a chi lavora onestamente nel settore”, hanno spiegato i partecipanti al sit-in.

Le criticità denunciate non si fermano qui. Un altro aspetto sollevato riguarda la totale assenza di controlli sull’igiene e sull’uso corretto degli zaini per il trasporto del cibo da parte dei rider irregolari. Una situazione che, come affermano i manifestanti, rischia di compromettere sia il rispetto delle norme sul lavoro, sia la sicurezza dei consumatori.

Azioni già intraprese e appelli alle autorità

Nonostante l’impegno dei rider onesti per segnalare queste irregolarità, i risultati tardano ad arrivare. “Di fronte a questa situazione, abbiamo deciso di agire. È stato presentato un esposto alla guardia di finanza e sono stati avviati dialoghi con il comando dei carabinieri per la tutela del lavoro”, hanno sottolineato i promotori del presidio. Tuttavia, denunciano una mancata risposta concreta da parte delle autorità competenti e delle istituzioni locali.

Il sit-in ha quindi rappresentato una forma di protesta pacifica ma determinata per chiedere maggiore attenzione da parte delle istituzioni. “Chiediamo un’azione decisa e immediata da parte delle istituzioni e dei ristoranti. Ignorare questa realtà non fa altro che alimentare un sistema scorretto e pericoloso”, si legge in una delle dichiarazioni rilasciate durante la manifestazione.

L’urgenza di controlli e interventi

La richiesta avanzata dai rider è chiara: intervenire per garantire il rispetto delle regole, sia sul fronte contrattuale che su quello igienico-sanitario. Il rischio, secondo loro, è che la mancanza di controlli favorisca ulteriormente un sistema che penalizza chi lavora onestamente e alimenta pratiche scorrette.

“È ora di garantire il rispetto delle leggi e di proteggere chi lavora nel pieno rispetto delle regole”, concludono i promotori. La loro protesta punta a sensibilizzare non solo le istituzioni, ma anche i ristoranti e le piattaforme di food delivery, chiamati ad assumersi la responsabilità di verificare le condizioni dei contratti e degli strumenti di lavoro utilizzati dai rider.

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