Ancora un grave episodio di violenza si è verificato nella giornata del 14 Febbraio al carcere di Terni, dove un agente di polizia penitenziaria è stato aggredito brutalmente da un detenuto all’interno della sezione G. Durante l’attacco, l’uomo ha tentato ripetutamente di ferire l’agente, arrivando a infilargli le dita negli occhi con estrema violenza.
“Siamo di fronte a un tentativo di accecamento in piena regola”, denunciano i rappresentanti della Polizia Penitenziaria, evidenziando la pericolosità del soggetto, già noto per episodi di violenza ai danni del personale carcerario.
L’agente, nonostante il brutale attacco, è riuscito a mettersi in salvo e a raggiungere un’area sicura, dove ha ricevuto le prime cure. Successivamente è stato trasferito al pronto soccorso, dove i medici hanno riscontrato lesioni gravi che hanno causato una temporanea perdita della vista.
Il detenuto, di origine nigeriana e con problematiche psichiatriche note, rappresenta da tempo un fattore di rischio per la sicurezza interna. “Non è la prima volta che questo individuo si rende protagonista di aggressioni”, sottolineano i sindacati, ribadendo come la situazione nelle carceri italiane sia ormai insostenibile.
A seguito dell’aggressione, la Polizia Penitenziaria di Terni ha richiesto un intervento immediato delle autorità, sollecitando il trasferimento urgente del detenuto e misure preventive più efficaci. “Serve un’azione concreta per garantire la sicurezza del personale e degli altri detenuti. Non possiamo più tollerare simili episodi”, avvertono le rappresentanze sindacali.
Se non verranno adottati provvedimenti adeguati, i sindacati annunciano la possibilità di azioni di protesta, affinché le istituzioni affrontino il problema della gestione dei detenuti con gravi disturbi psichiatrici e della carenza di personale.