La possibile vendita della rete pubblica del gas da parte del Comune di Terni continua a far discutere. Marco Celestino Cecconi, coordinatore comunale di Fratelli d’Italia, esprime la sua ferma contrarietà all’operazione, giudicandola “sbagliata sia nel metodo che nel merito” e frutto di una gestione confusa e poco trasparente.
La rete cittadina, come ricorda Cecconi, fu acquistata oltre vent’anni fa da Terni Reti, società interamente partecipata dal Comune, con un mutuo da circa 29 milioni di euro. La gestione venne poi affidata in concessione alla Umbria Distribuzione Gas (UDG), di cui fanno parte ASM (40%), Italgas (45%) e Acea (15%).
“Fino al 2019, il canone annuale di tre milioni di euro garantiva la copertura del mutuo e delle spese di gestione di Terni Reti”, sottolinea Cecconi. Alla scadenza della concessione, tuttavia, la rete è rimasta in gestione a UDG in un quadro economico sempre più incerto, generando difficoltà finanziarie per Terni Reti e, di conseguenza, per il Comune. La giunta starebbe ora valutando la vendita della rete per far fronte a problemi di cassa immediati, ma senza un piano strategico per il futuro.
“Le difficoltà economiche non possono giustificare la svendita di un’infrastruttura strategica come la rete del gas”, afferma Cecconi, che invita l’amministrazione a una riflessione più ampia. Il Comune di Terni possiede non solo la rete del gas, ma anche quella elettrica e dell’illuminazione pubblica, risorse che potrebbero essere valorizzate e messe a sistema per offrire servizi digitali avanzati e innovazioni tecnologiche per cittadini, aziende e istituzioni.
Secondo Cecconi, esistono soluzioni alternative alla vendita: “Si dovrebbe valutare una proposta di saldo e stralcio del credito che Terni Reti vanta nei confronti di UDG per gli anni dal 2019 a oggi”. Inoltre, è fondamentale indire una nuova gara per l’affidamento della rete, considerando che attualmente non esiste alcun contratto formale in vigore.
Un altro punto cruciale riguarda ASM, società multiservizi ritenuta un asset fondamentale per il territorio. “Anziché depotenziarne il ruolo con scelte miopi, sarebbe più utile rafforzarne le funzioni, trasformandola in un motore di sviluppo per la città”, sostiene Cecconi.
L’appello è chiaro: evitare scelte affrettate che potrebbero penalizzare Terni nel lungo periodo. “Nell’interesse del patrimonio pubblico e della comunità, servono coraggio e visione. La vendita della rete del gas sarebbe un errore irreparabile”.
A questa nota è allegato un atto di indirizzo che chiede conto al Comune delle intenzioni di Terni Reti e si impegni affinchè questa rinunci all’opzione della vendita della rete comunale del gas. A firmarlo i tre consiglieri di FdI (oltre a Cecconi, Pastura e Proietti) e i due fuoriusciti ora nel misto Cinzia Fabrizi e Orlando Masselli.