Ast, slitta ancora l’accordo di programma, non c’è intesa sulle proposte. Politici e sindacati: “Ora basta”

Dall'incontro fra sindacati e parlamentari emerge che il 28 settembre non ci sarà alcuna intesa: "Subito un tavolo con tutte le proposte: Arvedi decida cosa vuole fare e rispetti gli impegni"

Fumata nera, nerissima dai camini di Ast. La riunione coi parlamentari sul tema dell’Accordo di programma, convocata dai sindacati presso la sede Cisl in via del Cassero ha portato ad una sola certezza: il 28 Febbraio non ci sarà alcuna firma e dunque nessun tavolo al Mimit. “Da parte nostra ci si andrà solo per firmare”, dice l’assessore regionale Francesco De Rebotti che torna a reclamare invece un tavolo per mettere tutte le proposte arrivate sul piatto, compresa quella del sindaco Bandecchi. “Quello del 28 era solo un auspicio”, dice invece l’onorevole Raffaele Nevi il quale sottolinea come “il tema dell’energia è complesso e necessita di un approfondimento perchè ne va di mezzo il futuro del Paese”

I tempi si allungano quindi ma l’orizzonte temporale è indefinito. Anche perchè mentre il Governo, spalleggiato in questo senso dalla Regione punta sul progetto Energy Release, ovvero l’anticipazione di energia a prezzi calmierati per andare verso la realizzaziome di impianti rinnovabili, Arvedi va dall’altra parte. Secondo quanto emergerebbe, la proposta del gruppo cremonese vedrebbe sul piatto una richiesta di indennizzo per gli aumenti dell’energia, secondo una modalità che non andrebbe a configurarsi come aiuto di stato, vietato dalle norme Ue. E starebbe aspettando una risposta in questo senso. De Rebotti però insiste: “Accettare la proposta energy release richiede un impegno economico: questo investimento da parte di Ast sarebbe un segno dell’impegno per il territorio. Quello che a noi interessa è la messa a terra del piano industriale, che è lo spartiacque per il destino economico della città”.

“C’è molta preoccupazione – sottolinea Camilla Laureti, Europarlamentare del Pd – per questo accordo di programma. Il tema dell’energia resta centrale, come si è capito anche dal prossimo decreto bollette che il Governo ha detto di essere pronto ad emanare. A livello europeo, sia io che Dario Tamburrano del M5S abbiamo illustrato in questo incontro il Clean Industrial Gear, il piano della Ue che servirà come piano d’azione per far sì che l’energia sia ad un costo più basso per tutti. Ricatto da parte di Arvedi? Penso che bisogna continuare a parlare con Arvedi. Bandecchi ha fatto una proposta che andrà valutata in sede di Governo, come le altre: è necessario arrivare ad una soluzione per dare una risposta ai lavoratori”.

De Rebotti ricorda come questa sia una questione che non riguarda solo Ast e solo la siderurgia: “I comparti interessati sono tanti, dalla ceramica, alla chimica, alle costruzioni: finalmente c’è una consapevolezza comune, anche a livello isitituzionale dell’importanza di fare proposte che possono contribuire alla cresciuta economica del Paese”. Stefano Bandecchi rilancia: “Se la politica ha voglia di mettersi a tavolino, possiamo trovare una soluzione, ma senza ricatti. La città ha bisogno di lavoro, sviluppo e città pulita: noi sosterremo l’energia finchè ci conviene. Intanto come comune mettiamo a terra la nostra proposta, ma ne abbiamo ancora un’altra per uno sconto ulteriore del 4 percento. Se Arvedi non accetta nessuna proposta allora vuol dire che il problema è il suo”.

I sindacati sono però molto meno ottimisti. A fine riunione parlano Simone Liti (Fim Cisl) e Alessandro Rampiconi (Fiom Cgil), che annunciano una nota comune di tutte le sigle sindacali ma intanto mettono sul piatto il quadro fosco: “C’era bisogno di questo incontro – sottolinea Liti – perchè bisognava tirare le fila che ci hanno portato fino a qui: questa cosa doveva essere risolta in tre mesi, sono invece passati tre anni e adesso in più abbiamo uno scenario geopolitico che non aiuta. Abbiamo necessità di conoscere il piano industriale, anche perchè sin qui non abbiamo mai partecipato ai tavoli”. “Basta scaricare sui lavoratori le divisioni politiche – sottolinea il segretario Fiom – occorre trovare una soluzione partendo dalle soluzioni sul piatto e dalle proposte della Regione. Chiediamo un nuovo timing e che stavolta sia quello definitivo per la firma”

La mobilitazione  intanto va avanti con  un pacchetti di 8 ore di sciopero a partire dal 1. Marzo. Presenti all’incontro anche Emma PavanellI e Dario Tamburrano (M5S), Anna Ascani e Valter Verini (Pd), Elisabetta Piccolotti (AVS).

VIDEO: LE DICHIARAZIONI DI BANDECCHI E DE REBOTTI

VIDEO: LE DICHIARAZIONI DI NEVI E LAURETI

VIDEO: LE DICHIARAZIONI DI LITI E RAMPICONI

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