Provincia: Roberta Tardani e Lorenzo Lucarelli contro Stefano Bandecchi

Definiti i candidati, parte ora la corsa a raccogliere i voti dei 408 grandi elettori. Sindaca di Orvieto in testa, ma la partita è apertissima e può vincere ognuno dei tre nomi in corsa

Il centrodestra scioglie le riserve: sarà Roberta Tardani, sindaca di Orvieto, la candidata di maggioranza alla poltrona di presidente della Provincia di Terni. Sarebbe arrivata, si dice a 100 firme, convincendo anche alcuni della Lega che pure nelle scorse ore sembravano orientati a sostenere Stefano Bandecchi.

Il candidato del centrosinistra sarà il sindaco di Narni Lorenzo Lucarelli, per ora a quota 90 firme: la grande sfida è tutta interna al Pd perchè deve vincere le resistenze interne di chi puntava di Di Gioia. Il Pd ternano ha una lunga storia di franchi tiratori ed è specialista in questo senso nel farsi del male, ma in una sfida che sarà verosimilmente punto a punto, deve fare quadrato. Poi cè Stefano Bandecchi per Alternativa Popolare fermo a 69 firme, comunque sufficienti per candidarsi: “La gente di buona volontà voti me, perchè sono l’unico che può risolvere i problemi della Provincia”, continua a dire il sindaco di Terni.

Il quale comunque ha raccolto 50 firme in più di quelle che aveva a diposizione, pescando nei gruppi misti (a Terni hanno firmato sia Danilo Primieri di Democrazia Sovrana e Popolare che Roberta Trippini, entrambi eletti con Ap prima di uscirne), ma anche – si dice – fra 4 sindaci scontenti. Partita quindi non chiusa, perchè ci sono da assegnare le poltrone di Sii e Asm dove il voto dei bandecchiani – maggioranza – conterà parecchio.

Sono 408 gli elettori fra sindaci e consiglieri comunali alle urne il 30 Marzo e il voto è ponderato, perchè i singoli comuni “pesano” diversamente. Il voto del sindaco di Terni, per esempio, vale circa 1400 cittadini mentre quello del sindaco di Amelia attorno ai 350 e quello di Polino 70 (qui le modalità di ponderazione). Questo è il motivo per il cui il centrodestra ha in consiglio provinciale una maggioranza risicatissima (4 consiglieri compreso il presidente facente funzione Ferranti, contro i 3 a testa delle due differenti opposizioni).

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