Ast investe su Tubificio e società delle fucine, Fim Cisl: “Bene, ma ora l’accordo di programma”

Arvedi investe nel rilancio di Acciai Speciali Terni: nuovi impianti, assunzioni e visione industriale. La Fim Cisl chiede l’accordo di programma per tutelare il sito.

Simone Liti, segretario regionale della Fim Cisl interviene con una nota in merito ai recenti sviluppi in Ast che ha condiviso con la Rsu la volontà di procedere agli investimenti al Tubificio di
Terni e alla società delle fucine.

“È il momento di consolidare la siderurgia a Terni aggiungendo altre pagine alla lunga storia industriale.” Con queste parole la Fim Cisl Umbria sintetizza il significato profondo degli investimenti annunciati dalla Direzione Aziendale di Acciai Speciali Terni

Il cuore del piano è il Tubificio di Terni, dove si prevede l’acquisto di una macchina da taglio e il potenziamento delle linee esistenti. A questo si aggiunge un investimento da 4 milioni di euro nella divisione Fucine, per realizzare due nuovi forni di trattamento. Una strategia che, come spiegato dalla Fim Cisl, “dà finalmente visibilità futura alla produzione di fucinati e tubi, settori da anni senza investimenti.”

Parallelamente, continua l’impegno occupazionale, con oltre 100 nuovi ingressi tra uomini e donne dal 2022, quando il gruppo Arvedi ha acquisito il sito ternano. “Queste scelte valorizzano anche l’occupazione femminile”, sottolinea il sindacato, che evidenzia l’importanza delle nuove risorse sia per la produttività sia per la coesione sociale del territorio.

L’intervento del gruppo Arvedi viene letto come un segnale chiaro di fiducia nel potenziale industriale del sito: “Fin dal primo momento, Arvedi ha dimostrato la volontà di rendere competitivo lo stabilimento ternano con le sue produzioni”, afferma la Fim Cisl, ricordando anche l’impegno ambientale che accompagna le scelte industriali.

Ma per rendere questi sforzi duraturi, è fondamentale un intervento politico strutturale. Il sindacato chiede con forza la firma dell’accordo di programma, sottolineando che “oggi più che mai serve una soluzione definitiva al costo energetico che penalizza fortemente Arvedi Ast e le aziende energivore”. Un peso che rischia di diventare ancora più gravoso in presenza di dazi e instabilità geopolitica.

La visione espressa dalla Fim Cisl Umbria è chiara: “Solo attraverso un approccio inclusivo e partecipato di tutti gli attori interessati, è possibile costruire una fabbrica e una città sostenibile e migliore.” Il lavoro, sottolineano, deve essere “qualificato e dignitoso”, al centro di una progettualità che guarda al futuro.

Infine, il sindacato rilancia un altro tema centrale: il rinnovo del contratto dei metalmeccanici. “Serve responsabilità da parte di Federmeccanica”, affermano, perché aziende e lavoratori possano affrontare insieme le sfide di un momento delicato, con l’obiettivo di costruire un campo comune dove cooperare con determinazione.

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